Lo stop allo smart working per i comunali ad agosto a partire da lunedì - varato dal vicesindaco con delega al personale Enrico Panini - sta provocando un vero e proprio...
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Anselmi Cisl funzione pubblica - non è tenero: «La Cisl - racconta - non indietreggerà di un millimetro per la salvaguardia e la sicurezza dei lavoratori. Qualora l'amministrazione non garantirà quanto previsto dal protocollo di sicurezza chiederemo ai lavoratori di beggiare la presenza e tenersi fuori dagli uffici in spazi aperti per tutto l'orario lavorativo, nel rispetto del distanziamento sociale, muniti di mascherine e igienizzanti propri, visto che sicuramente non saranno forniti dal Comune». Anselmi fa sul serio: «Siamo pronti ad affrontare qualsiasi violazione del protocollo di sicurezza in sede legale e denunciare chi metterà in pericolo i lavoratori». Dalla Cgil con Criscuolo più o meno la musica è la stessa anche se con accenti diversi: «Il sostanziale stop per il mese di agosto per le attività in smart working, adducendo come motivazione il fatto che in agosto i lavoratori fruiscono le ferie e si richiama tutti in servizio non ci trova d'accordo. Noi chiediamo da mesi che la disciplina del lavoro in Comune debba essere unica specie per quello che riguarda lo smart working». Per Criscuolo «all'inizio si è invece consentito che in piena emergenza ogni dirigente facesse a modo suo nel decidere chi doveva usufruire del lavoro agile. Oggi allo stesso modo si decide con una direttiva del vicesindaco. Io ricordo che ci sono dei tavoli specifici dove discutere di queste cose e magari rivedere assieme i piani ferie». L'esponente della Cgil denuncia - come la Cisl - problemi di sicurezza nel rientrare in sede, per lui il rischio contagio è elevato: «Mancano i dispositivi di sicurezza nelle sedi distaccate del Comune, gli spazi e gli strumenti per misurare la temperatura per non parlare delle mascherine. Basta farsi un giro per Palazzo San Giacomo per capire come stanno le cose, non c'è il termoscanner e mancano le sale dove far accomodare i casi sospetti». Parola ancora alla Cisl: «Resto maggiormente sconcertato di questa situazione, perché proprio in un incontro con l'amministrazione, il vicesindaco e il direttore generale, avevano assicurato che nella prospettiva della proroga dell'emergenza Covid da parte del Governo avrebbero rivisitato la circolare. Invece apprendiamo che nonostante la proroga dell'emergenza la disposizione per tutti i dipendenti resta invariata».
Vale la pena a questo punto ricordare cosa prevede il protocollo per la sicurezza. «Le amministrazioni pubbliche si impegnano a garantire ai loro dipendenti appropriati dispositivi di protezione individuale, come le mascherine chirurgiche, qualora non sia possibile assicurare un adeguato distanziamento e ci si ritrovi a svolgere attività in presenza o in spazi condivisi. Dove possibile garantire l'utilizzo di barriere separatorie». Ma non è finita qui. Nel protocollo «È prevista la rilevazione della temperatura corporea del personale interno e dell'utenza esterna, all'ingresso dei luoghi di lavoro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino