«La notizia del mancato accoglimento del ricorso contro l'accertamento dell'elusione del saldo di finanza pubblica nel 2016 da parte delle Sezioni riunite della...
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«Questa pronuncia non può certamente rappresentare, poi, una sorpresa per chi come il Partito Democratico aveva puntualmente e tempestivamente denunciato, in Consiglio comunale e alla medesima Corte dei Conti, la pratica sistematica del rinvio ad esercizi successivi dei debiti fuori bilancio e in particolare quelli relativi al 2016» afferma Valente.
«La giunta de Magistris per questo è colpevole due volte: la prima per non aver riconosciuto una massa debitoria di oltre 265 milioni imputandoli correttamente in bilancio, violando tutte le norme e i principi contabili; la seconda per non aver dato irresponsabilmente ascolto all'opposizione consiliare che aveva avvertito per tempo l'amministrazione della scorrettezza di quella pratica e delle gravissime conseguenze che avrebbe potuto comportare per i napoletani».
«Adesso il danno è fatto - sostiene Valente - Napoli dovrà subire una decurtazione dei trasferimenti statali pari all'importo dello sforamento accertato, che mette anche in seria discussione la possibilità di approvare il bilancio di previsione; il blocco delle assunzioni nonostante la drammatica carenza di personale; la riduzione delle spese correnti, con gravi ripercussioni sui servizi pubblici a cominciare dai trasporti e dal welfare; il blocco dell'indebitamento che avrebbe completamente paralizzato gli investimenti e le opere pubbliche se governo e regione negli ultimi tre anni non avessero destinato a Napoli finanziamenti mirati per oltre circa due miliardi. Un danno incalcolabile per la città».
«Chiediamo al sindaco di rinunciare almeno questa volta a gridare al complotto contro la sua amministrazione rivoluzionaria, di evitare di parlare di altro provando a mischiare le carte e di assumersi finalmente le proprie responsabilità» conclude Valente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino