Napoli ricorda Matilde Serao: una targa nella Galleria Umberto I

Napoli ricorda Matilde Serao: una targa nella Galleria Umberto I
«Qui nel 1904 Matilde Serao fondò e diresse il quotidiano "Il Giorno" nella cui redazione lavorò fino alla sua morte nel 1927 raccontando con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Qui nel 1904 Matilde Serao fondò e diresse il quotidiano "Il Giorno" nella cui redazione lavorò fino alla sua morte nel 1927 raccontando con ineguagliabile passione Napoli e il suo popolo. Il Comune di Napoli la ricorda». Così si legge sulla targa affissa oggi al civico 27 della Galleria Umberto I in memoria di Matilde Serao. Laddove si trovava la redazione del giornale fondato e diretto dalla letterata, primo direttore donna d’Italia.



A scoprire l’epigrafe  l’assessore alla Toponomastica del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, che ha dato inizio alla cerimonia cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore alla Cultura Nino Daniele; il comandante della polizia municipale Ciro Esposito; il comandante della compagnia dei carabinieri Napoli Centro capitano Luca Mariano, la delegata alle Pari opportunità Simona Marino; il presidente della I Municipalità Francesco De Giovanni, accompagnato dal consigliere Francesco Carignani; i discendenti di Matilde Serao; il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli; la redazione del “Caro giornalino online”  delI’Istituto comprensivo Tito Lucrezio Caro - 85° C. D Berlingieri di Secondigliano con la dirigente scolastica Carmela Mannarelli e la docente responsabile del progetto del giornalino Edy Bellatalla, che hanno esposto lo striscione: «Le strade libere le fanno le donne che le attraversano»; Giuliana Cacciapuoti, referente campana dell’associazione Toponomastica Femminile. 
 
«Il progetto del sindaco Luigi de Magistris - ha detto l'assessore Clemente - è di riempire di identità e di cultura i luoghi della nostra città. Oggi ricordiamo il luogo di lavoro di Matilde Serao per ricordarci ogni giorno le frontiere di impegno affinché le donne possano essere libere e riconosciute». Con questa commemorazione, inserita nel programma del “Marzo donna 2019 - se tutte le donne del mondo...”, continua infatti l’assiduo lavoro svolto dall'assessorato alla Toponomastica in collaborazione con la docente Giuliana Cacciapuoti insieme alla Commissione Consultiva per la Toponomastica cittadina, per riequilibrare il rapporto nella sfera pubblica tra memorie del maschile e del femminile al fine di attribuire pari dignità nella toponomastica napoletana al contributo delle donne. L’iniziativa è partita dal direttore di “Identità Insorgenti” Lucilla Parlato, che spiega: «Ho proposto questa intitolazione alla commissione Toponomastica due anni fa, in occasione dei 90 anni dalla morte della Serao. C’è voluto un po’ per approvarla per avere l’ok della Soprintendenza, ma ce l’abbiamo fatta. Obiettivo era ricordare Matilde Serao come direttore del “Giorno”, che lei ha fondato da sola, affiancata dal secondo marito Giuseppe Natale, che ha firmato il giornale come direttore per molti anni, ma in realtà era lei il direttore. Lei lo ha diretto per 23 anni. Io ho letto oggi un brano di Gino Doria, dove si dice che non c’era un giornale dove il seraismo si era sviluppato in maniera così profonda e intensa nel bene e nel male come “Il Giorno”. Un mese dopo la morte della Serao, nell’agosto 1927, muore infatti anche il suo giornale. Questa iniziativa è dunque per ricordare un pezzo di storia completamente rimosso della città di Napoli, come Matilde Serao e “Il Giorno”». 
 

Alla cerimonia hanno partecipato anche i discendenti della giornalista, tra cui il pronipote Paolo Scarfoglio, che ha ricordato l'impegno giornalistico e letterario della Serao e il suo essere donna affettuosa e presenza costante nella vita familiare. «Da oggi - ha aggiunto Lucarelli - ci sono due occhi della Serao che vigilano sulla città di cui ha sempre e con forza denunciato il degrado».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino