Chiamali, se vuoi, effetti collaterali. Risvolti indesiderabili della conversione digitale di una scuola che sta passando dall'ardesia al silicio, dalle lavagne alle lim,...
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Qualche giorno dopo, all'inizio di dicembre, al liceo Sbordone dei Colli Aminei i malviventi forarono una parete dell'aula multimediale dopo aver disabilitato il sistema d'allarme e forzato porte d'ingresso e lucchetti: addio a 26 computer. Nello stesso periodo, altri pc erano stati sottratti al Tito Lucrezio Caro di via Manzoni e al Mazzini di via Solimena, al Vomero. Pochi giorni dopo era toccato ad un altro liceo, il Galilei, spogliato di computer e videoproiettori. Il 2015, invece, cominciò male per la scuola primaria e dell'infanzia Piscicelli, all'Arenella, che a gennaio sacrificò alla causa quaranta pc. A febbraio, ancora all'Arenella, fu la volta della Maiuri, mentre a marzo nella Montale-Russo di via Pellegrino, a Materdei, i ladri portarono via 45 tablet e sette notebook, un malloppo da 30mila euro, passando per una finestra raggiunta grazie alle impalcatura montate per una ristrutturazione. Neanche a Ferragosto i ladri vanno in vacanza: la materna Ferdinando Russo di Pianura, però, se l'è cavata con danni agli arredi e ai giochi per i bambini. E nei mesi scorsi la razzia è ripresa. Nella notte tra il 7 e l'8 novembre, all'84° Circolo didattico E. A. Mario-De Curtis, quartiere Arenella, sono spariti sei videoproiettori, diversi computer e le lim ancora nuove di zecca, per un valore complessivo di 20mila euro. Una violenza che ha spinto bambini, insegnanti e genitori a marciare con la dirigente e il presidente della V Municipalità.
«Rubare ai bambini significa rubare il futuro. Non lasciateci soli», hanno chiesto. «Grazie ai fondi Pon le nostre scuole vantano attrezzature che mai avremmo potuto finanziare. Alcune hanno ottenuto anche 300mila euro, investimenti che hanno il dovere di proteggere al meglio - osserva Luisa Franzese, direttrice dell'Ufficio scolastico regionale -. Ma soprattutto bisogna rafforzare il principio per cui la scuola è un luogo sacro, che appartiene a tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino