Pasticcio al Comune sul concorsone per assistenti sociali, amministrativi, educatori, informatici e psicologi. Per i 169 posti messi a bando per poco più di un anno di...
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LA GRADUATORIA
Mentre anche sull'elenco della graduatoria pubblicato sul sito del Comune non mancano le perplessità. Il primo candidato in cima alla lista degli educatori, per esempio, risulta nato nel 1998, ma, all'età di appena 19 anni, sarebbe già in possesso di una laurea equipollente a quella magistrale. Subito dietro, il secondo candidato nato nel 97, a 20 anni avrebbe invece la laurea del vecchio ordinamento abolita nel 99. Refusi nella pubblicazione? Errori nella compilazione delle domande? «Alcuni casi anomali - spiega il direttore generale del Comune Attilio Auricchio - hanno già provveduto a rettificare le dichiarazioni. Prima delle prove scritte, ad ogni modo, ci saranno controlli intensivi. I ritardi nella pubblicazione del bando sono legati all'iter del concorso. Il 19 dicembre scorso la commissione per la stabilità finanziaria non approvò il piano assunzioni, sbloccato solo il 2 agosto».
IL BANDO
Il bando, chiuso l'11 giugno dopo una breve proroga, ha messo a gara per titoli ed esami 54 posti di assistenti sociali, 37 amministrativi, 50 educatori, 7 informatici, tutti contratti a termine a tempo pieno, e 21 psicologi con part time al 50%. A cui si aggiungevano altri 12 funzionari finanziari reclutati con lo scorrimento del concorsone Formez 2010. Come prevedeva il bando, però, essendo il numero di domande superiore a 10 volte i posti a gara, si è fatta una scrematura, ammettendo alla preselezione solo 1.690 candidati sulla base dei titoli dichiarati, del voto e dell'età, prendendo in considerazione, però, solo le lauree e i diplomi. Il consiglio comunale ha puntato i riflettori sull'analisi delle autocertificazioni e sul metro di scelta adottato, che non terrebbero in giusta considerazione il merito. Mentre tra i candidati esclusi si valuta l'ipotesi di ricorrere al Tar. «I giovani neolaureati - spiega Andrea Santoro, consigliere comunale FdI-An - sono stati preferiti ai trentenni, con lo stesso voto di laurea, ma con in più, magari, specializzazioni e master. In contrasto con le linee guida emanate dal ministero qualche mese fa, prima della pubblicazione del bando comunale, che premiavano il merito». Critici anche i sindacati. «Il criterio dell'età - attacca la Cisl Fp che chiede la rettifica della graduatoria - previsto dalla legge 127/97, è applicabile solo all'esito delle prove in caso di ex aequo, non può precludere l'accesso a un concorso pubblico». «Il criterio della preselezione - replica Auricchio - può essere opinabile, ma il bando è stato vagliato dall'avvocatura e regge giuridicamente. Non temiamo ricorsi. Qualche criticità è stata riscontrata solo nel caso degli psicologi che hanno presentato tutti il voto massimo di laurea».
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Il Mattino