Concorsone a Napoli, è caos sui test: griglie di correzioni errate, salta l’orale per gli agronomi

I compiti vanno tutti rivisti dalla commissione giudicatrice: penuria di ammessi tra i tecnici

La folla alla Mostra d'Oltremare per la prova scritta
Errore durante la correzione dei test del concorsone comunale, annullate le prove orali. Un pasticcio che rischia di allungare i tempi per le prime assunzioni. In totale...

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Errore durante la correzione dei test del concorsone comunale, annullate le prove orali. Un pasticcio che rischia di allungare i tempi per le prime assunzioni. In totale dovrebbero essere 1.394, tra Palazzo San Giacomo e Città metropolitana, ma c’è il rischio che gli idonei dopo gli orali siano meno dei posti a bando. Un doppio problema al quale l’amministrazione dovrà far fronte. Il profilo incriminato è quello di istruttore direttivo agronomo (cosiddetta categoria D): si tratta di 8 posti, con 411 ammessi alle prove preselettive e 40 ammessi agli iscritti. Andranno ricorretti i compiti e riconvocate le prove orali (il calendario era già stato pubblicato sul sito dell’Ente il 30 dicembre). 



Una disposizione della direzione generale, firmata dalla responsabile risorse umane Giuseppina Silvi, parla chiaro: «La commissione esaminatrice relativa al profilo di istruttore direttivo agronomo, ha comunicato che si sarebbe verificato un errore materiale nella griglia di correzione e di voler procedere in autotutela ad una nuova correzione degli elaborati e al conseguente ricalcolo dei punteggi dei candidati».

La nuova correzione sarà svolta in presenza della commissione, in seduta pubblica, alla quale potranno prendere parte i candidati eventualmente interessati ad assistervi. L’amministrazione ha dunque disposto «di annullare il diario di convocazione della prova orale, atteso che l’elenco degli ammessi alla prova potrebbe essere modificato in ragione dell’attività di riesame in autotutela della commissione giudicatrice». Una circostanza che ha fatto molto discutere, ma sulla quale dal Municipio rassicurano «non c’è nessuna ombra». 

Il concorsone si porta dietro tutta una serie di criticità, sulle quali sono stati accesi i riflettori ieri durante la commissione Polizia locale e Personale, presieduta dal dem Pasquale Esposito, alla quale ha partecipato il direttore generale dell’ente Pasquale Granata. Il bicchiere è mezzo vuoto, in particolare sul ridotto numero di funzionari tecnici, rispetto alle previsioni. In sostanza, nonostante le 119.658 istanze presentate e i 73.373 gli ammessi alle prove preselettive per i 1394 posti in palio, gli idonei - per alcuni profili - sono risultati meno dei posti da coprire. Per Esposito «sarà complicato ora per l’amministrazione rispondere alle esigenze di nuovi ingressi senza queste figure tecniche e sarà necessario prevedere a breve una nuova procedura concorsuale».

Per quanto riguarda le procedure in corso, Granata ha spiegato che per «il profilo di categoria C risultano ammessi all’orale circa 2000 candidati, in un rapporto di tre candidati per ogni posto messo a concorso». Questo – secondo il direttore generale - permetterà di supplire alle difficoltà che riguardano le selezioni di profili di categoria D, dove su 504 posti, sono stati ammessi all’orale 1100 candidati. I problemi, ha però confermato Granata, nascono proprio per i profili tecnici: sono solo 15 ammessi agli orali. Problemi anche per gli assistenti sociali: 50 ammessi all’orale per 90 posti. «Tutte le procedure - ha assicurato il direttore generale -, termineranno entro fine marzo e dopo l’approvazione del bilancio previsionale si procederà alle assunzioni».

 Il consigliere di maggioranza Sergio D’Angelo ha chiesto una verifica della qualità dei test somministrati ai candidati: «in particolare si potrebbe valutare con il Formez la possibilità di rendere meno generalisti i test della prova preselettiva». Per Rosario Andreozzi «il concorso ha fallito nella misura in cui non è stato capace di selezionare un numero sufficiente di idonei».

Intanto un piccolo caso a Palazzo San Giacomo. Due giorni fa il consigliere del gruppo Manfredi Walter Savarese ha protocollato una richiesta di distacco di un funzionario di Palazzo San Giacomo presso la commissione Bilancio, da lui presieduta. Stupore ai piani alti del Municipio, in quanto il dipendente in questione non ne sapeva nulla. Una forzatura del consigliere che si è tramutata in una gaffe senza precedenti.

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Il Mattino