«Una nostra consulenza smentisce quanto sostenuto dalla Procura: i pizzini al centro dell'inchiesta non sono stati scritti da Alfredo Romeo». Lo affermano i...
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Il tribunale della Libertà si è riservata di decidere entro il 26 marzo prossimo registrando il parere negativo dei pm. La consulenza della difesa, quindi, smentirebbe quella dell'accusa secondo cui i pizzini recuperati nella spazzatura degli uffici romani della Romeo dai carabinieri, tra cui quello con la «T» che sarebbe riferito a Tiziano Renzi, sarebbero stati vergati dall'imprenditore durante alcune riunioni per paura di essere intercettato.
I legali dell'imprenditore napoletano accusato di corruzione, Alfredo Sorge, Francesco Carotenuto e Giovanni Battista Vignola, hanno depositato una memoria di oltre cento pagine in cui sostengono l'inutilizzabilità delle prove. Non solo, con riferimento a Marco Gasparri (il dirigente Consip che sarebbe stato al soldo di Romeo), gli avvocati dell'imprenditore hanno ribadito di considerarlo inattendibile in quanto mancano riscontri alla sua ammissione di aver ricevuto compensi mensili per complessivi centomila euro da Romeo per favorire l'imprenditore. Un ampio capitolo dell'intervento degli avvocati è stato dedicato al tema della competenza territoriale: in particolare, hanno invocato il trasferimento, per connessione, dell'inchiesta alla procura di Napoli. Proprio su questo argomento, il pm Mario Palazzi, ha sottolineato quello che a suo parere costituisce un paradosso.
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Il Mattino