Contromano in Tangenziale, spuntano le lettere di Mormile all’«altra» donna

Subito dopo l’incidente si preoccupa di Livia. Ai poliziotti dice: «Ho fatto una cazzata», «pensate a Livia, pensate a Livia». Poi, a distanza di...

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Subito dopo l’incidente si preoccupa di Livia. Ai poliziotti dice: «Ho fatto una cazzata», «pensate a Livia, pensate a Livia». Poi, a distanza di qualche settimana dallo scontro in tangenziale, quello in cui sono state uccise due persone, la sua mente va altrove. Si preoccupa di risarcimento del danno, manda lettere a un’altra donna dal carcere di Poggioreale, prova a pianificare il futuro. Eccolo il dj Aniello Mormile, eccolo l’uomo accusato di duplice omicidio volontario: quello della fidanzata, la 22enne Livia Barbato, e quello di un uomo che viaggiava in tangenziale, all’alba di una mattina della estate scorsa. Eccolo il profilo del 28enne che lo scorso 25 luglio imboccò la tangenziale ad Agnano, invertendo il senso di marcia, percorrendo chilometri controsenso, fino a schiantarsi contro un'altra auto. 


Difeso dai penalisti Gaetano Baccari e Gaetano Porto, in questi mesi il dj ha sempre ribadito di non ricordare cosa lo ha indotto quella notte ad azionare una manovra da kamikaze, dicendo di non essere in grado di ricordare istinti e motivazioni di quel gesto. 
Oggi, alla luce della recente conclusione delle indagini, si conoscono nuovi tasselli di una vicenda che resta per molti versi misteriosa. Inchiesta chiusa di recente, frutto del lavoro del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e del pm Salvatore Prisco, ecco il contenuto dell’informativa di pg depositata appena pochi giorni fa. Ci sono intercettazioni ambientali che riguardano alcune conversazioni in cella tra Mormile e un agente di polizia penitenziaria, ma anche il colloquio tenuto tra il dj e la mamma.

Secondo la polizia giudiziaria, il dj - nel colloquiare con un agente - avrebbe mostrato interesse alla questione economica di un potenziale risarcimento del danno: «In fondo - sembra dire l’indagato - più del quinto dello stipendio non possono prendermi». E con la mamma, Mormile si lascia andare anche a una battuta, in riferimento alla propria vita sentimentale. Quando la mamma si mostra sorpresa per la presenza di un’altra donna, dopo la tragedia della morte di Livia, ecco la battuta del dj: «Dopo questo fatto che mi è capitato, potrei avere anche altre pretendenti», si legge nella sintesi della pg. Parole che vanno decifrate - fanno capire i legali di Mormile - che vanno contestualizzate e che non spostano l’attenzione sul punto: il profondo scoramento che avrebbe toccato Mormile dopo la tragedia in tangenziale, la sua incapacità di ricostruire lucidamente quanto avvenuto in quella manciata di minuti.


Attende chiarezza la famiglia di Livia, rappresentata dall’avvocato Andrea Ragozzino, in uno scenario che ora fa i conti con perizie e decine di testimonianze messe agli atti. Tra queste anche quella di M.D.V., la donna con cui Mormile avrebbe intrecciato una relazione prima e dopo i fatti del 25 luglio scorsi. Sentita dai pm come persona informata dei fatti, avrebbe consegnato quattro lettere spedite tra agosto e settembre dal carcere di Poggioreale, che attesterebbero la volontà dell’indagato di intraprendere un progetto di vita futuro. Eppure, altri testimoni ricordano che quella notte in discoteca, prima dell’incidente, Nello e Livia sembravano sereni assieme. Ma non è tutto. Nella mole di carte fin qui depositata, si fa riferimento anche alla testimonianza di un automobilista che quella notte incrociò il dj in tangenziale, provando ad arrestare la sua corsa. Sostiene di aver notato che i fari erano accesi, a differenza di quanto sostenuto dalla Procura, ma ricorda anche che Mormile sembrava sereno, aveva le mani sul volante; non c’era nessun altro accanto al posto di guida - dice -, segno che la ragazza - prima dello schianto - era indietro o sdraiata. Un mistero da esplorare in un processo ormai scontato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino