Coppie gay, Manfredi sfida il ministro a Napoli: «Sì ai figli delle coppie arcobaleno»

«Fino quando non ci sono stop da parte dell'autorità di governo noi continueremo a trascrivere»

Gaetano Manfredi con Sergio Costa
Anche il sindaco Gaetano Manfredi accetta la sfida lanciata dai suoi colleghi di fascia tricolore sul tema delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali. Però la...

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Anche il sindaco Gaetano Manfredi accetta la sfida lanciata dai suoi colleghi di fascia tricolore sul tema delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali. Però la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha alzato il muro del Governo e di tutto il centrodestra contro la richiesta dei primi cittadini. «Fino quando non ci sono stop da parte dell'autorità di governo - racconta invece l'ex rettore - noi continueremo a trascrivere, ma penso che un tema così importante vada regolato per legge e che debba esserci una norma chiara che garantisca i diritti ai bambini». Una presa di posizione netta quella di Manfredi: «Ritengo - ribadisce il sindaco - che sia un tema molto importante perché si parla di diritti dei bambini. Credo, e lo abbiamo sempre affermato, che i diritti dei bambini vanno sempre salvaguardati e non vanno create discriminazioni e anzi bisogna favorire tutte le forme di riconoscimento per garantire uguali diritti a tutti i bambini così come è previsto dalla nostra Costituzione. Su questo credo che la posizione dei sindaci sia uniforme e condivisa. Oggi ne parleremo e ascolteremo le posizioni di tutte le grandi città italiane». L'ex rettore si riferisce al punto che farà - tra gli altri - con Roberto Gualtieri sindaco di Roma che domenica ha partecipato alla manifestazione delle famiglie Arcobaleno nella Capitale. In quella sede Gualtieri domenica annunciò il punto di oggi: «Ci sentiremo per fare il punto sulla proposta e valuteremo insieme le prossime tappe con i sindaci delle più grandi città italiane: Milano, Bologna, Napoli, Firenze e Bari. Non stiamo parlando di gestazione per altri ma di un caso su cui c'è una chiarissima giurisprudenza. È un primo passo, poi chiediamo una iniziativa legislativa. Serve un salto di civiltà». Appello che la Roccella ha rispedito al mittente il giorno stesso della manifestazione romana in Piazza Santi Apostoli: «Non è il sindaco - la replica della Roccella - che può fare la trascrizione dei certificati di nascita costituiti all'estero, per una cosa del genere ci vuole una norma nazionale e l'indicazione l'ha data la Corte di Cassazione. Un sindaco che ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe rispettare la legge italiana. È una responsabilità che il sindaco si assume». 

Insomma, l'argomento è caldo e lo scontro in Parlamento non è da meno. Con il tema di fondo che poi la patata bollente del rispetto dei diritti dei bambini - se non normato - resta nelle mani dei primi cittadini. Di qui la richiesta anche di Manfredi della necessità di una norma chiara a difesa delle famiglie omogenitoriali e dei loro bambini. Il punto di oggi servirà ai sindaci per fare proposte al Governo in quello che si profila un muro contro muro. Con l'ex rettore determinato tanto da avere cambiato il nome all'assessorato di Maura Striano che ora ha questa dicitura: assessore all'Istruzione e alle Famiglie, non più alla Famiglia. «La nuova concezione della struttura familiare - spiega il sindaco riguardo - impone di assumere una prospettiva pluralistica e inclusiva delle diverse possibili relazioni che si sviluppano al suo interno». 

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Il Mattino