Chiudere al traffico, nel weekend e in alcuni orari, le strade della movida, da Coroglio a Bagnoli. Far parcheggiare le auto, non più a due passi dal mare o a ridosso delle...
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Abitanti per ore prigionieri in un groviglio di lamiere o rinchiusi in casa, con le finestre sbarrate per evitare lo smog, e non solo. C'è il problema dei soccorsi. «Le ambulanze rischiano di restare intrappolate nel traffico e non di riuscire ad arrivare in tempo sui luoghi degli interventi. Innanzitutto a questo serve avere una zona pedonale», aggiunge il presidente della Municipalità, preoccupato anche dai numerosi Sos per adolescenti ubriachi o sotto l'effetto di droga. «Così non si può andare avanti», allarga le braccia. E la soluzione è all'esame di tecnici e dirigenti di Palazzo San Giacomo e della Municipalità, dopo l'incontro tra Civitillo e l'assessore Alessandra Clemente, sensibile alla questione. Occorre infatti verificare la fattibilità del progetto, individuando i varchi dopo i parcheggi.
«L'imbuto è all'altezza dell'isola di Nisida, dove ci sono 10-12 locali importanti», interviene Umberto Frenna, gestore dell'Arenile, che suggerisce: una alternativa: «Istituire il senso unico in via Coroglio, limitando parzialmente in questo modo l'accesso delle vetture, e poi far rispettare i divieti di sosta già presenti». All'opposto, rendere off-limits via Coroglio «significherebbe costringere tutti a fare il giro della città per raggiungere Bagnoli, Posillipo e Pozzuoli», sostiene Frenna, che chiede partecipare agli incontri con i rappresentanti delle istituzioni: «Sarebbe utile per offrire un contributo».
«Il vero nodo è la concentrazione di discoteche nella zona», sostiene invece Massimo Di Dato, coordinatore dell'assise di Bagnoli, che ribadisce la necessità di fare la bonifica e provvedere quanto prima a creare la più grande spiaggia pubblica della città. «Non basta risolvere solo la questione della viabilità», incalza Di Dato. «Occorre rivedere i permessi e le concessioni demaniali e fare in modo che non siano prorogate in automatico, come si paventa a livello nazionale con una proposta del governo in deroga alle direttive europee».
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Il Mattino