Il rompete le righe - nel senso dell'alleggerimento dello smart working - in Comune è arrivato già da almeno una settimana tanto che poco meno di un migliaio di...
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Il contagiato - trapela dal Comune - in servizio allo sportello anagrafe a Chiaia era assente dal lavoro da un paio di settimane come da programma di rotazione tra dipendenti per applicare la modalità smart. L'ultima volta in Municipalità ci sarebbe stato il 27 aprile, da allora si sono perse le sue tracce fino alla comunicazione di ieri di avere contratto il virus e di essere ricoverato al Cotugno.
Da quello che si apprende il Covid lo avrebbe aggredito in quanto una persona della sua cerchia più stretta sarebbe stata a sua volta contagiata. Sono in corso ora indagini interne e della Asl per verificare eventuali contatti avuti dal comunale in ufficio nell'ultimo giorno in cui lavorato per capire con chi si sia incontrato sia all'interno del Comune che all'esterno. Alla quinta Municipalità il comunale ce si è sottoposto a tampone pare fosse pure lui in servizio presso l'anagrafe. Al Cotugno lo hanno sottoposto a tampone, ma non lo hanno trattenuto, l'esito si saprà tra 24-36 ore. Per ora sarebbe - come da protocollo - in quarantena a casa sua. Le segreterie sindacali Cisl, Uil e Csa spiegano: «Siamo stati inascoltati nel chiedere regole certe, univoche e tutele per dipendenti e cittadini. Ci risulta che i colleghi entrati in contatto con il dipendente positivo, siano rimasti in servizio preferendo alla ragione e alla prudenza di affidarsi alla buona sorte. Esporre lavoratori e cittadini alla pandemia è un reato».
Nino Simeone - consigliere comunale di Agorà - vede «troppa approssimazione nell'affrontare il problema sicurezza dei lavoratori, soprattutto di quelli a contatto con l'utenza. Ciò nonostante mi giungono notizie di dirigenti che stanno spingendo fortemente per il rientro in presenza dei dipendenti senza le necessarie garanzie per la salute». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino