Nella sede della Regione Campania a Napoli si svolge un tavolo sul coronavirus. All'incontro con il presidente Vincenzo De Luca e il vicepresidente Fulvio Bonavitacola ci sono...
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«Nelle linee guida che forniremo in giornata agli enti daremo indicazioni ai sindaci di non procedere con atti unilaterali, ma di comunicare preventivamente situazioni o casi sospetti. In due ore siamo in grado di arrivare sul posto e fare gli esami coi tamponi» dice rivolgendosi direttamente ai sindaci il governatore campano Vincenzo De Luca, preoccupato dal fiorire di iniziative unilaterali di contrasto al Coronavirus che arrivano dai Comuni. «In qualche caso oltre la ragionevole necessità» sottolinea. «Sono stato sindaco anch'io - spiega nel corso della conferenza stampa convocata in Regione - e comprendo le loro preoccupazioni. Ma non possiamo pensare di chiudere l'Italia. Prima di procedere con atti amministrativi chiediamo ai sindaci di segnalare tutto alla Regione altrimenti si crea un clima immotivato di psicosi e di tensione». «In queste ore - ha sottolineato De Luca, che ha detto di averne parlato anche con l'Anci - si è intervenuto spesso sulla base di notizie non sempre verificate. Come si fa a pensare nella situazione attuale che qualcuno possa uscire dalla zona del contagio per tornare in Campania? È un reato. Chi esce dal cordone commette un reato. Prima di partire con le ordinanze bisogna individuare i soggetti motivo di preoccupazione: dateci un nome e cognome, facciamo il prelievo e in due ore vi diamo i risultati anziché procedere con un provvedimento di blocco. Deve essere questo il metodo - ha sottolineato De Luca - per evitare drammatizzazioni inutili. Massima prudenza - ha concluso - ma anche collaborazione tra enti, altrimenti chiudiamo l'Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino