«Vogliamo sapere come sono andate le cose e di chi sono le responsabilità. Quello che è successo è vergognoso e continua a preoccuparci». Non...
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«C'erano persone malate da giorni – racconta la sorella di una delle ospiti della residenza – che non sono state visitate dal personale specializzato. Gli addetti de “La casa di Mela” hanno chiesto anche il nostro aiuto per cercare di richiamare l'attenzione delle istituzioni, ma solo dopo la morte del primo anziano sono stati fatti i tamponi e presi provvedimenti. Ci hanno fatto penare e ancora adesso siamo incerti sulla sorte dei nostri parenti. Ora vogliamo sapere di chi sono le responsabilità e chi non ha agito quando doveva agire. Quando era ancora possibile limitare il contagio e salvare i nostri cari. La storia non può finire così».
Una vicenda che fa ancora discutere e che la direttrice dell'unità di prevenzione collettiva del distretto 25 dell'Asl Tiziana Spinosa prova a chiarire così: «Non è mai stato detto nulla ai medici di base che per primi avrebbero dovuto avvisarci – afferma – Ma non è stato così. Gli operatori del 118 sono stati allertati al decesso della prima vittima e solo in quel momento abbiamo preso atto della situazione. Nelle ore successive, poi, abbiamo lavorato in maniera rapida ed efficace per garantire a tutti gli anziani una sistemazione in strutture idonee per il loro stato di salute. Adesso bisogna solo aumentare i controlli perchè quello di Fuorigrotta resti un caso isolato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino