Coronavirus a Napoli, morto salumiere di 41 anni: ha contratto il Covid dopo il ricovero per un incidente

Coronavirus a Napoli, morto salumiere di 41 anni: ha contratto il Covid dopo il ricovero per un incidente
Aveva contratto il virus nella clinica in cui era stato ricoverato per la riabilitazione neurologica a seguito di un incidente domestico che gli aveva causato un trauma cranico....

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Aveva contratto il virus nella clinica in cui era stato ricoverato per la riabilitazione neurologica a seguito di un incidente domestico che gli aveva causato un trauma cranico. Ma dopo oltre un mese di ricovero, il calvario tra due ospedali e un'ardua battaglia tra la vita e la morte, ieri il suo cuore ha smesso di battere.


È deceduto al Covid Hospital di Boscotrecase, Davide Liguoro, 41 anni, salumiere, residente a Volla, originario di Sant'Anastasia: lascia il padre Giuseppe, la madre Assunta Matrullo e i fratelli Carmine e Michele. La salma partirà stamattina da Bosco per essere sepolta nel cimitero di Sant'Anastasia dove i suoi stretti congiunti potranno dargli l'ultimo saluto. «Siamo sconvolti, era un ragazzo buono come il pane», è il dolore dell'amico Nello Montanino.
 
Al Covid Hospital Liguoro era stato ricoverato lo scorso 20 aprile, dopo essere risultato positivo al virus insieme ad altri undici dei 127 ospiti della casa di cura Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana. Nella clinica il 41enne era ricoverato dagli inizi di aprile, pare in condizioni alquanto complicate: secondo indiscrezioni pare fosse caduto in casa battendo la testa, e dopo essere stato curato per un grave trauma cranico stava facendo riabilitazione neurologica.

Poi la scoperta di aver contratto il virus e il trasferimento d'urgenza a Boscotrecase insieme agli altri undici contagiati della clinica Santa Maria del Pozzo. Fin dal ricovero al Covid Hospital il 41enne è stato in rianimazione, attaccato al ventilatore e in coma farmacologico. «Le sue condizioni erano critiche fin dal suo arrivo - ha detto un sanitario -. Abbiamo provato a stubarlo, ma non era reattivo. Infine, la situazione è precipitata. L'uomo soffriva anche di patologie epatiche e renali, era un caso complicato».
 
La notizia, che ha scosso la comunità di Volla, è stata data alle 19 di ieri dal sindaco Pasquale Di Marzo, solo dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale dell'Asl. Il 41enne è la prima vittima di Volla, che ha avuto otto contagiati dei quali resta un solo positivo, ora ricoverato all'ospedale di Caserta. «L'intera comunità è addolorata ha detto il sindaco Di Marzo. È sempre drammatica una perdita, ancora di più se si tratta di un giovane uomo e poi colpito da questa subdola malattia. Esprimiamo vicinanza alla famiglia». L'assessore alla Sanità, Maria Coppeto, ha seguito la vicenda Covid in città. «Sono profondamente addolorata - ha detto -. Il Covid è un nemico silenzioso, è una malattia subdola. È necessario, quindi, oggi più di ieri il rispetto delle regole: il distanziamento sociale e l'uso della mascherina. Esprimo la mia vicinanza alla famiglia».


Vicinanza alla famiglia anche da parte dell'avvocato Sergio Terracciano, amministratore delegato della casa di cura Santa Maria del Pozzo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino