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Non solo in farmacia e su Facebook. Ora è caccia alle bombole di ossigeno, che restano inutilizzate nelle case, attraverso una piattaforma realizzata da tre studenti di Ingegneria informatica della Federico II pronti a offrire assistenza (tecnica e gratuita) per l'emergenza Coronavirus. Ecco come.
Digitando il link www.emergenzao2campania.it si entra nel sito web, si vede una immagine del Castel dell'Ovo in bianco e nero come sfondo e, avanti, una scritta che avvisa: «Ormai da settimane, nel pieno di questa seconda ondata, in Campania si susseguono appelli di medici, farmacisti, spesso anche di sindaci: le bombole di ossigeno mancano, e vengono utilizzate non solo per chi soffre di patologie respiratorie croniche, ma anche per i malati Covid che seguono la terapia dedicata a domicilio. Aiutaci nella ridistribuzione». All'appello segue una spiegazione ulteriore, sulle finalità del sito, che chiarisce come aderire all'iniziativa. «Inserisci i tuoi dati qui sotto, se hai una bombola a casa da restituire. Il tuo contributo fa la differenza», il messaggio chiaro e diretto. Campi obbligatori da compilare: nome, cognome, email, telefono, indirizzo, città, specificando la provincia, codice di avviamento postale. In più, si può indicare l'azienda proprietaria e il numero di matricola (dati in genere riportati sulla bombola), e vanno precisate le modalità di restituzione, che prevedono anche il ritiro a domicilio senza dover pagare un euro. E questo, perché Roberto Costa, 21 anni napoletano di Poggioreale, Antonio Golia, 20 anni di Casoria, e Francesco Garzone, 20 anni di Acerra, non si sono limitati a creare una modalità rapida per tracciare le bombole inutilizzate nella regione, ma hanno contattato i farmacisti, organizzando una rete che va oltre quella virtuale.
«Siamo al secondo anno di Ingegneria informatica, abbiamo vissuto poco la normale vita universitaria, siamo in DaD, la didattica a distanza, da quasi un anno; sicuramente non è facile», ammettono i ragazzi. «Ma, con gli strumenti comunicativi a disposizione, riusciamo a seguire le lezioni e a sostenere esami. Speriamo, comunque, di ritornare tra i banchi il prima possibile». Nell'attesa, internet può tornare utile: «Abbiamo deciso di creare il sito web dedicato alla tracciabilità delle bombole d'ossigeno nella nostra regione, poiché la carenza di queste settimane è causata, in parte, dalle bombole inutilizzate che spesso non vengono restituite». «Il nostro obiettivo è localizzarle perché possano essere date a chi ne ha bisogno e non può aspettare», aggiungono i ragazzi. Difatti, il sito è online da quattro giorni, e sono già molte le richieste di Sos da parte dai parenti di ammalati, che hanno bisogno di ossigeno. «Ma noi non provvediamo a questo servizio», la precisazione necessaria. «Una bombola da restituire ci è stata invece segnalata al Vomero ed è stata mandata al collaudo per poi rientrare nel circuito distributivo: la signora che dal 2011 la custodiva in casa non sapeva come fare». Con i suoi canali, e una campagna social, Federfarma Napoli ne ha recuperate, intanto, 150. «Basta inviarci un'e-mail, siamo in contatto con i distributori e la prefettura (ieri, l'ultima riunione)», dice il presidente Riccardo Iorio. «Speriamo che il messaggio si diffonda il più possibile per poter dare il nostro piccolo contributo», concludono Roberto, Antonio e Francesco.
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