Scende ancora, a Napoli, l'età media dei contagi da SarsCov2: nell'ultimo mese, in particolare nell'arco di tempo che intercorre dal 1 agosto al 7 settembre, la...
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Nel frattempo sono aumentate anche le ospedalizzazioni: 57 i casi di pazienti positivi con sintomi ricoverati in ospedale (24 al Covid center di Napoli est e 27 al Loreto, gli altri al Cotugno che ospita anche due pazienti in Terapia intensiva) per un totale di 1.046 positivi seguiti dalla Medicina del territorio (medici di famiglia e dipartimento di prevenzione della Asl metropolitana). Di questo contingente 995 sono in isolamento domiciliare e 4 sono deceduti mentre tra quelli negativi o in attesa di doppio tampone di guarigione ma ancora in sorveglianza sanitaria domiciliare se ne contano 1.067. Dei 1.046 casi positivi il range di età inferiore ai 18 anni ne conta 93 mentre tra i 19 e i 50 anni si colloca il continente maggiore con 762 casi, 142 sono collocati nella fascia di età tra 51 e 70 anni e 49 con più di 70 anni. Dal 1 agosto il picco dei casi giornalieri rilevati si colloca in corrispondenza del 25 agosto con quasi 120 positivi proseguendo poi di poco sotto quota 40 per tutto settembre.
Nell'ultimo mese sono più che evidenti i picchi di incidenza a Chiaiano, Posillipo, Chiaia, Stella e Pendino che restringono il cerchio delle nuove rilevazioni in quartieri che rispondono a criteri di maggiore mobilità della popolazione, soprattutto giovanile, che dopo i 18 anni non risponde più alla potestà genitoriale. Di contro abbiamo un'incidenza minima, quasi nulla, nelle periferia a minore potere d'acquisto della popolazione (Piscinola, San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, seguiti a ruota da Pianura, Soccavo, Fuorigrotta, Avvocata e San Ferdinando). Un gradino sotto il massimo tutti gli altri. I viaggiatori dunque, spesso molto giovani e asintomatici o con lievi segni di infezione, individuati solo perché sottoposti a screening hanno assorbito circa il 40% dei nuovi casi ma aggiungendo i loro contatti si arriva agevolmente a oltre il 60-70%. Infine tra i numeri da passare al setaccio ci sono i decessi, come detto sono stati 4: uno nella fascia d'età posta tra 50 e 59 anni, un altro in quella successiva che va da 60 a 69 e 2 tra 70 e 79. Una fotografia di un mese di epidemia che ci dice due cose: il virus circola soprattutto tra i giovani rientrati dall'estero ma, per l'elevata contagiosità, si è trasmesso a una quota di popolazione che in parte è stata tracciata e confinata ma in parte potrebbe essere sfuggita ai controlli dando conto di quella quota di nuovi casi che ogni giorno la Asl rileva con tamponi non ben identificati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino