Covid a Napoli, la figlia della prof di Fuorigrotta: «Mia madre uccisa da questo virus subdolo»

Covid a Napoli, la figlia della prof di Fuorigrotta: «Mia madre uccisa da questo virus subdolo»
«Mamma se n'è andata senza che le potessimo tenere la mano, senza poterle dare l'ultimo bacio. Aveva contratto il Covid, eppure non aveva manifestato tutti i...

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«Mamma se n'è andata senza che le potessimo tenere la mano, senza poterle dare l'ultimo bacio. Aveva contratto il Covid, eppure non aveva manifestato tutti i classici sintomi della malattia. Ecco perché oggi mi sento di dire che questo morbo, sempre più subdolo e strisciante, non deve essere sottovalutato. E che ognuno di noi, a prescindere dall'età, deve rimanere vigile e capire che si ha di fronte un nemico oscuro, invisibile, ma pronto ad aggredirci». Germana Rezzuto, 26 anni, è la figlia di Doriana Decimo, una stimata professoressa che insegnava Storia dell'Arte alla scuola media Silio Italico di Fuorigrotta. Donna buona e gentile, docente ricordata da tutti come una grande educatrice. Ad ucciderla è stato il Covid: anche se - circostanza che lancia altre ombre sinistre sulla pandemia - non manifestava i canonici sintomi del virus.


Un calvario. Al quale si aggiunge una ancor più grande paura: dopo i tamponi effettuati a tutti i familiari, Germana ha appena avuto conferma di essere positiva ai test, come alcuni suoi parenti.
 
Ci racconti gli ultimi giorni di sua madre.
«Tutto è cominciato domenica scorsa. Nel pomeriggio mamma si sveglia con un po' di febbre. Il giorno dopo la febbre sparisce, ha preso una tachipirina, ma si sveglia con la pressione bassa e una sudorazione fredda».

E a quel punto che cosa è successo?
«Sono corsa a casa, allertando con mio padre il 118. I medici sono subito arrivati e hanno praticato a mamma una flebo per stabilizzare i valori della pressione sanguigna. Poi si è deciso, cautelativamente, di ricorrere al ricovero in ospedale».

Dove?
«Alle 17 l'ambulanza arriva al San Paolo di Fuorigrotta. Qui mamma viene preventivamente sottoposta al test sierologico per il Covid. L'esame risulta negativo. Dopo una serie di esami clinici le viene diagnosticata una miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco in genere associata a infezioni virali, batteriche o fungine, ndr) di origine virale».

Dunque a quel punto sua madre viene ricoverata in ospedale.
«Sì. E dopo alcune ore sembrava essersi stabilizzata. Era in condizioni migliori. Ma le cose ben presto peggiorarono, e ci venne detto che nella notte aveva subìto un collasso cardiaco: i medici provarono a rianimarla per oltre 20 minuti. Solo al mattino successivo sapemmo che in seguito a quella forma anomala di infarto aveva subìto danni neurologici importanti: il cuore era fortemente indebolito. A quel punto chiedemmo di poterla trasferire al Monaldi, centro di eccellenza cardiologico».

E così è stato fatto?
«No. Martedì in ospedale le è stato processato il tampone anti Covid, poi risultato positivo. A quel punto la direzione sanitaria del San Paolo ha disposto il trasferimento nella unità specializzata dell'Ospedale del Mare. Mia madre era stata nel frattempo sedata e intubata, collocata in Terapia Intensiva. Le ultime parole che ha rivolto a mio padre sono state: Sto morendo...».

Arriviamo a martedì scorso.
«Sì. Quando riceviamo la telefonata che mai avremmo voluto avere: ci viene comunicato che mamma era finita».

Che idea vi siete fatti?
«Mia madre non presentava i sintomi classici del Covid. Ma il virus l'ha attaccata al cuore. Era una donna solare, buona, generosa, e aveva tanti progetti per il futuro. Inoltre era una salutista: sempre attenta alla dieta alimentare, e da quando era scoppiata la pandemia usava tutte le precauzioni, dalla mascherina all'igiene personale».

Sua madre era stata in vacanza?

«No. Ad eccezione di qualche giorno trascorso nella nostra casa di Sorrento, sui Colli di San Pietro, poco meno di una settimana. Stava bene e non mostrava alcun sintomo. Se oggi racconto il suo calvario è perché credo sia fondamentale sensibilizzare tutti su questa malattia subdola. Prima che precipitassero, le condizioni di mamma non davano alcun segnale tipico del Covid: non aveva tosse né affanno. Questa vicenda tragica deve essere un monito per tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino