È stato un martedì infernale per i visitatori degli Scavi di Pompei. Lunghe attese per sentirsi rispondere che il sito era «sold out». Entrare tra...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La categoria dei tassisti, assicura Matrone, è in ginocchio. «Non stiamo lavorando e non percepiamo alcun indennizzo statale. E qualcuno si permette anche il lusso di rispedire quei pochi turisti a casa perché l'organizzazione è manchevole?». Matrone incalza: «Agenzie turistiche con 20 e più dipendenti sono state costrette a chiudere, perché il turista scappa da Pompei in quanto gli viene negata la possibilità di visitare le domus antiche. Sono restrizioni, a questo punto, a noi incomprensibili». La tensione sale. La Cisl, sigla più rappresentativa tra i dipendenti degli Scavi di Pompei, insieme all'Unsa ha comunicato che venerdì prossimo si svolgerà un'assemblea sindacale dalle 9 alle 11. Questo comporta il rischio che il Parco Archeologico apra con due ore di ritardo. Con tutti i disagi che ne conseguono, perché gli ingressi sono scaglionati e su prenotazione. In pratica i turisti che hanno già prenotato la visita online nella fascia oraria dalle 9 alle 10.45 non potranno entrare e dovranno rinunciare al tour. I sindacati, rappresentati da Antonio Pepe, Cisl, e Michele Cartagine, Unsa, denunciano l'affidamento, da parte del direttore generale Massimo Osanna, dei varchi di ingresso e di uscita ai vigilantes privati, sottratti al controllo dei custodi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino