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Curarsi è più difficile, ai tempi del coronavirus, anche a causa delle carenze di personale dovute ai tagli in organico e al blocco delle assunzioni imposto per tanti, troppi anni dal piano di rientro del deficit sanitario, e dalla più recente migrazione di operatori all’estero, attirati da salari più alti e migliori condizioni di lavoro.
A indicare quanti operatori servono e al momento mancano è il governatore Vincenzo De Luca, che afferma: «Abbiamo chiesto alla Protezione civile 600 medici e 800 infermieri. Ad oggi abbiamo avuto l’assicurazione che invieranno 50 medici e 100 infermieri. Quindi, siamo clamorosamente al di sotto delle esigenze minime poste dalla regione». L’occasione per segnalare le difficoltà è la visita al “Covid Residence” per i positivi asintomatici all’Ospedale del Mare, che ha anche attivo anche un reparto di terapia intensiva dedicato con sei posti, tutti occupati, e trenta letti di degenza ordinaria per trenta ricoverati. «Ad oggi - aggiunge De Luca, riferendosi ai rinforzi richiesti alla Protezione civile - non è arrivato nessuno. Vedremo nei prossimi giorni». Ma, stando alle informazioni ottenute dalla Protezione civile, aiuti saranno disponibili non prima di fine mese.
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Cercasi anestesisti. «Faremo miracoli per reperirli da altri reparti», afferma De Luca, che ha già disposto il blocco delle attività non urgenti, limitando anche gli interventi chirurgici di elezione.
In particolare, giovani infermieri meridionali, qui disoccupati e precari, hanno più chance di carriera e di gratificazioni professionali ed economiche negli ospedali tedeschi. Per questo, a Torre del Greco l’agenzia «Germitalia» lavora sull’asse Sud Italia-Stoccarda: e, in videoconferenza, ha completato le selezioni per 15 infermieri al Policlinico di Tubinga, e ha organizzato, per il 16 e 17 novembre, il reclutamento di altri 15 operatori per l’ospedale Shg di Völklingen a Saarbrücken. «Sono molte le richieste - dice l’amministratore di Germitalia, Michele Tuoro -. In Italia anche i giovani assunti per l’emergenza Covid hanno avuto contratti a 6 mesi o indennità giornaliere, per entrare stabilmente devono superare affollati concorsi pubblici. In Germania ai bandi rispondono in pochi e vengono assunti a tempo indeterminato, con stipendi alti (2700-2900 euro) e incentivi». Maria Elvira Morabito e Anna Malvarosa sono due amiche 26enni di Reggio Calabria, tra i 15 destinati a Tubinga. Con loro a Stoccarda anche Noemi Orlandi, infermiera 24enne di Pesaro: «Lavoravo in una Rsa in cui tutti i 72 pazienti erano positivi- dice- e 30 sono morti, e non avevamo nemmeno strumenti per la pressione. Tutto per otto euro l’ora, sono a Stoccarda per la dignità del mio lavoro».
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Il Mattino