No alle librerie e alle cartolerie aperte e per chi prende i mezzi pubblici è fatto obbligo di indossare mascherina e guanti. Così il governatore della Campania...
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La Campania, assieme a Lombardia e Piemonte è una delle tre Regioni che ha posticipato la cosiddetta «fase 2» agli inizi di maggio, sempre che la tendenza dei dati e della curva dei contagi continuino a scendere. Negli occhi del governatore le scene dell'assalto alle pescherie di giovedì scorso, e quello dei due giorni successivi ai supermercati e ai negozi con la ressa per la spesa di Pasqua, sono ancora vivissime e lo preoccupano e non poco. Perché se quei comportamenti hanno provocato una accelerazione del contagio lo si saprà solo alla fine della prossima settimana e per De Luca e per tutta l'unità di crisi della Regione sarà un'attesa densa di timori con l'incubo che i sacrifici fatti nelle ultime 6 settimane possano essere vanificati. Tuttavia, all'ente di Santa Lucia stanno preparando anche un piano B nel caso la situazione rimanesse tranquilla. Vale a dire che se fra 7-10 giorni non ci saranno segnali negativi De Luca potrebbe mettere mano a una nuova ordinanza che vada incontro parzialmente al mondo produttivo e anche alle attese dei cittadini. Per il momento conta la numero 32 varata nel giorno di Pasqua. Nella quale è stabilito che in Campania non riaprono da oggi librerie e cartolerie. Al riguardo - fanno sapere dalla Regione - che molte sollecitazioni a non dare il via libera a queste due categorie, siano arrivate proprio dai librai e dai titolari di cartolerie. Per loro sarebbe stato un rischio inutile - questo il ragionamento - in quanto le cartolerie con scuole e università chiuse possono fare ben poco. Più o meno la stessa traccia fatta trapelare dal mondo delle librerie. Via libera, ma limitato, invece, ai negozi di abbigliamento per bimbi, che potranno funzionare solo due mattine la settimana, il martedì e il venerdì, dalle 8 alle 14. Cioè da oggi chi dovrà rifare il guardaroba ai più piccoli può iniziare a fare due conti. E soprattutto armarsi di pazienza perché ci saranno file, di mascherine e guanti. Non cambia lo stop alla produzione e alla consegna del cibo da asporto, bloccate qui da metà marzo, nonostante le pressanti richieste di pizzerie e pasticcerie. Per chi viola le norme sulle uscite da casa scatta in Campania, oltre la multa nazionale, anche la quarantena domiciliare per due settimane. Il delivery - il cibo cotto da asporto - potrebbe essere una delle novità della prossima settimana. Incontri con le categorie sono già programmati in Regione. Ma come sempre la linea della prudenza e della salvaguardia della salute resta la bussola di De Luca. Fermi anche i cantieri edili, a eccezione degli «interventi urgenti strettamente necessari a garantire la sicurezza o la funzionalità degli immobili, l'adeguamento di immobili a destinazione sanitaria finalizzati allo svolgimento di terapie mediche durante il periodo emergenziale, gli interventi di manutenzione finalizzati ad assicurare la funzionalità di servizi essenziali, il ripristino della messa in sicurezza dei cantieri, ove necessario». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino