Con la seconda ondata di coronavirus in Italia si torna a respirare aria di chiusure e in Campania Vincenzo De Luca decreta una sorta di coprifuoco anti-movida. Mentre il governo...
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Mentre alcuni presidenti contestano l'ipotesi di obbligo di mascherine all'aperto in tutta Italia - come il ligure Giovanni Toti e il molisano Donato Toma -, De Luca che i Dpi li ha già resi obbligatori da oltre una settimana emette una nuova ordinanza: bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi simili dovranno essere chiusi dalle 23 alle 6 del giorno successivo, fino al 20 ottobre. In Campania, inoltre, a ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione (pub, vinerie, kebab e simili) l'ultimo ingresso dei clienti, anche per asporto, sarà consentito alle ore 23 per l'intera settimana. Le consegne a domicilio restano invece consentite senza limiti di orario.
«Con queste ordinanze consegneremo a breve molti esercizi commerciali alla mafia», attacca de Magistris, «chiudere ristoranti e locali alle 23 non ha nulla a che vedere con la movida perché la movida ha altri tipi di locali, di luoghi e di contesti». Ma De Luca tira dritto, già alcuni giorni fa aveva avvertito che se i numeri del contagio fossero aumentati in Campania ci sarebbero stati nuove chiusure. Il timore dei presidenti di Regione è quello di un lockdown nazionale, che però il governo continua a negare di voler varare.
Stasera prima del Consiglio dei ministri i ministri per gli Affari regionali Francesco Boccia e della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, incontreranno in videoconferenza i governatori, i rappresentanti dell'Associazione dei Comuni (Anci) e dell'Unione delle province (Upi) per illustrare i contenuti del nuovo Dpcm e del decreto per una stretta alle norme anti contagio, su cui domani lo stesso Speranza riferirà alle Camere.
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Il Mattino