Scuole chiuse in Campania, De Luca spiega l'ordinanza: «Oggi 1.261 positivi, le mezze misure non servono più»

Scuole chiuse in Campania, De Luca spiega l'ordinanza: «Oggi 1.261 positivi, le mezze misure non servono più»
«La situazione demografica campana è molto delicata, guai a noi se perdiamo controllo sull'area metropolitana di Napoli che è quella con maggior...

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«La situazione demografica campana è molto delicata, guai a noi se perdiamo controllo sull'area metropolitana di Napoli che è quella con maggior densità abitativa d'Europa. Perciò abbiamo preso e dobbiamo prendere decisioni di rigore prima degli altri. Obiettivo fondamentale è salvare le vite, non abbassare il numero dei contagiati». Esordisce così su Facebook il governatore della Campania Vincenzo De Luca. E dà un po' di numeri: «Finora ci sono stati 487 decessi in Campania, enormemente meno di altre regioni; un miracolo tenuto conto della densità abitativa. Ma questa situazione può cambiare subito, anche oggi abbiamo 1.261 positivi su 14.422 tamponi e nulla ci garantisce se non le scelte che prenderemo e la responsabilità nel rispettarle». 

Così è nata la stretta con la chiusura delle scuole: «Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo decisioni forti meglio è. Se tardiamo ci avviciniamo al momento in cui saremo costretti a prendere decisioni ancora più gravi ma con l'acqua alla gola. È responsabile prendere oggi decisioni difficili senza attendere oltre». Ma che sia chiaro: si tratta di «scelte difficili, non prese a cuor leggero». «Ora dobbiamo usare responsabilmente queste due settimane per lavorare sull'aumento delle linee di trasporto e sulla differenziazione degli orari, ricorrendo anche a turni pomeridiani se necessario. Il problema della scuola non è all'interno degli edifici ma all'esterno con centinaia di ragazzi affollati all'ingresso e all'uscita fondamentalmente incontrollati», ha spiegato De Luca evitando di entrare nelle polemiche: «La scuola è un tema delicatissimo, cui teniamo tutti. Su ciò che ho sentito non farò commenti e non rispondo a nessuno». 

Ai cittadini sì. A loro risponde: «Prenderemo misure di guerra, per salvare le vite dei nostri concittadini dobbiamo decidere, costi quel che costi. Se l'alternativa è tra decidere e salvare vite, io non ho dubbi». Fino all'appello finale: «Vi chiedo comprensione e collaborazione. A volte vengono assunte decisioni difficili, ma mai a cuor leggero. L'amarezza è che basterebbe avere comportamenti responsabili da parte di tutti per risolvere i problemi. Le forze dell'ordine e le polizie municipali facciano il necessario. Al 90 per cento di persone e famiglie perbene, che hanno compreso la situazione, chiedo di aiutarci e di avere comprensione». 

 

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Il Mattino