Napoli, denuncia al Vasto: «C'è il Coronavirus e gli stranieri macellano la carne in casa»

Pezzi di carne appena macellati appesi alle finestre
Da qualche tempo transitare dalle parti del civico 40 di via Milano, nel quartiere Vasto, è davvero arduo. Stavolta a tenere banco non sono le pur frequenti risse tra...

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Da qualche tempo transitare dalle parti del civico 40 di via Milano, nel quartiere Vasto, è davvero arduo. Stavolta a tenere banco non sono le pur frequenti risse tra extracomunitari che si verifica all'interno di un appartamento in cui grossi pezzi di carne macellata penzolano accanto a una finestra. L’odore pestilenziale ha attirato ieri pomeriggio nugoli di mosche e insetti per ore e ore.


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Secondo alcune voci, per ora non confermate, sembrerebbe che lo stabile sia abitato da alcune famiglie di stranieri che sono soliti macellare gli animali in casa, in spregio a qualsiasi regola del vivere civile e a qualsiasi pratica di igiene. La carne macellata, poi, finirebbe addirittura in alcuni ristoranti etnici nella zona di piazza Garibaldi, diversi dei quali sono stati già sanzionati negli scorsi giorni a causa della non tracciabilità della carne.
 
Non è la prima volta che la comunità di extracomunitari finisce sotto accusa per un modo di macellare gli animali che, almeno agli occhi degli occidentali, è definito “barbaro”. Qualche mese fa destarono scalpore e raccapriccio le immagini di una donna cinese che, proprio a via Milano, era intenta a “lavorare” alcune anatre da poco sgozzate, facendo colare sangue e interiora direttamente nei tombini. Pochi giorni fa, invece, altre polemiche nel quartiere a causa della folta presenza di “carrozzini” dove si preparano e si vendono cibi cotti senza alcun rispetto per le più elementari norme igieniche.


I regolamenti CE n. 853/2004 e CE n. 854/2004 disciplinano le modalità di macellazione e i controlli sanitari da effettuare sugli animali macellati. In nessun caso la carne da destinare al consumo umano, secondo i regolamenti europei vigenti in Italia, può essere esposta agli agenti atmosferici. Alla problematica del “giallo” sull’origine e la destinazione delle carni macellate – secondo alcuni potrebbe addirittura trattarsi di cani o gatti, ma più verosimilmente si tratta di oche e anatre – si aggiunge la psicosi Coronavirus che non ha risparmiato il Vasto, un quartiere dove la convivenza tra etnie dagli usi e costumi così diversi tra loro diventa sempre più difficile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino