Il profumo di mozzarella, pomodoro e basilico e quell’impasto fumante che, appena sfornato, arriva sulla tavola dei clienti. Ai tempi del Coronavirus napoletani e campani...
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Pur rispettando le restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione del Covid-19, gestori e titolari dei locali invocano misure alternative per evitare il fallimento del settore. Tra questi c’è Paolo Surace (nella foto) titolare del ristorante pizzeria Mattozzi di piazza Carità che, insieme ad altre 400 attività campane, ha firmato la petizione sulla piattaforma change.org chiedendo alla Regione di consentire l’attività di consegna a domicilio per pizze e cibo cotto. La situazione economica per molte attività non è delle migliori e la Federazione italiana pubblici esercizi di Napoli prevede che, nel migliore dei casi, un locale su tre sarà costretto al fallimento per la chiusura prolungata. In Campania si dovrà aspettare il 3 maggio, quando dovrebbe esserci una graduale ripresa delle attività. Intanto altre regioni d’Italia stanno consentendo le consegne tramite le agenzie di delivery e a Napoli a rilanciare l’appello al governatore campano è il titolare della storica pizzeria Mattozzi guidata fino a un anno fa insieme al compianto papà Lello: «Chiediamo che De Luca venga incontro alle migliaia di persone che perderanno il lavoro. Adesso stiamo vivendo una crisi sanitaria, ma sta iniziando quella economica, perciò dobbiamo unire i nostri sforzi per limitare i danni. Noi ristoratori siamo pronti e ci siamo già organizzati per garantire il rispetto di ogni regola e tutelare la salute di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino