È un vero e proprio allarme rosso quello lanciato poche ore fa dal Comitato Vele di Scampia-167. Centinaia di persone che vivono all'interno delle Vele che ancora oggi...
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In realtà già negli scorsi anni il Comune di Napoli ha tentato di correre ai ripari con il dispositivo della "residenza di prossimità", che allarga anche alla platea degli "occupanti" i benefici connessi al certificato di residenza. La misura ha riscontrato ampio favore proprio nei grandi caseggiati popolari di periferia dove il tasso di occupazioni abusive è elevatissimo. Ma nelle Vele di Scampia, complice qualche lungaggine burocratica di troppo, la quasi totalità degli abitanti ad oggi non ha potuto ottenere la sospirata documentazione rimanendo tagliata fuori da tutto.
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«Ancora oggi - ha scritto il Comitato Vele - all'interno delle vele e della città vivono decine di nuclei familiari senza residenza e che non possono accedere al bonus spesa messo in campo dal Comune, che correttamente ha inserito la residenza di prossimità tra i criteri di accesso. Se quelle residenze fossero state date oggi molte famiglie avrebbero da mangiare. Questo è molto grave».
Toccante la testimonianza di alcuni cittadini sulla pagina Facebook del comitato. Alcuni testimoniano come, a causa dell'impossibilità di ottenere il documento che attesta la residenza nelle Vele, sia praticamente negato qualsiasi accesso a misure di sostegno alimentare. Un dramma che si aggiunge al dramma del degrado a cui sono condannate da anni migliaia di persone.
L'opera incessante dei volontari riesce in qualche modo a "mettere una pezza" alle carenze istituzionali, ma è impossibile pretendere dalle reti di volontari - che tanto stanno facendo - di sostituirsi a misure di sostegno più strutturate. In questi giorni il Coordinamento Territoriale Scampia ha raggiunto e consegnato spese a oltre 1000 nuclei familiari sull'intero territorio di Scampia. Una gara di solidarietà che, in moltissimi casi, rimane l'estremo sostegno per le migliaia di invisibili che vivono a Scampia e che reclamano il diritto di accedere alle misure anti-povertà.
Il Comitato Vele di Scampia si rivolge direttamente all'amministrazione comunale: «L'emergenza sociale a Scampia non finirà con la fase due - scrive - la poverà non è un fatto estemporaneo, ma una condizione permanente di questo territorio. Chiediamo per questo quattro cose concrete all'amministrazione: apertura straordinaria degli uffici anagrafe, rispettando tutte le norme del distanziamento, in modo da permettere a chi non è in regola di regolarizzassi per non restare escluso da eventuali nuovi aiuti. Chiediamo - prosegue il comitato - che appena si potrà il cantiere della vela verde riparta immediatamente, che il lavoro di rigenerazione urbana vada avanti e che venga rispettata la clausola sociale che prevede l'impiego di lavoratori scelti direttamente tra le fila dei disoccupati del territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino