Coronavirus, alla stazione centrale di Napoli paura e caos: «Difficile viaggiare così»

«Anche se c'è paura dobbiamo viaggiare lo stesso, quindi pensiamo solo mantenere le distanze ed a stare attenti ogni volta che entriamo in uno...

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«Anche se c'è paura dobbiamo viaggiare lo stesso, quindi pensiamo solo mantenere le distanze ed a stare attenti ogni volta che entriamo in uno scompartimento». Questo il leit-motiv dei pendolari e dei viaggiatori che in questi giorni stanno continuando a salire sui treni regionali e su quelli dell'alta velocità, per ragioni familiari, di vacanza o di lavoro.


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Dopo il caos dei giorni scorsi sull'occupazione di tutti i posti a disposizione sui vagoni ed il successivo intervento del ministero della Salute che ha confermato il distanziamento e l'obbligo delle mascherine, il caos sembra continuare a coinvolgere i viaggiatori. C'è chi afferma di aver trovato una situazione di sicurezza e rispetto delle norme e chi invece, ha deciso di munirsi di tutti i sistemi di protezione personale per evitare assembramenti che dice di aver riscontrato. 
 
«Oltre ai soliti ritardi – dichiarano diversi passeggeri all'esterno della stazione centrale di Napoli – abbiamo avuto a che fare anche con la mancanza di rispetto di chi crede che sia tutto finito. Per questo abbiamo portato mascherine, guanti, gel e foulard con cui coprire i sediolini, nella speranza che nessuno sieda accanto a noi. Purtroppo però vediamo che ancora troppa gente si comporta in maniera irresponsabile e temiamo per la nostra salute».

Di tutt'altra idea invece, altri viaggiatori che – pur confermando ritardi e disservizi legati alla puntualità ed all'arrivo dei convogli – testimoniano di aver ricevuto dagli steward dispositivi di sicurezza individuale. Una fornitura che però non spegne la paura di un viaggio “anomalo” e che viene affrontato con molta attenzione.


«Non abbiamo notato grandi assembramenti, ma certamente abbiamo fatto attenzione. Siamo stati piacevolmente colpiti dalla distribuzione di mascherine che il personale ha fornito ad alcuni passeggeri e crediamo che sia stato un gesto di responsabilità e civiltà. Purtroppo viaggiamo continuamente stando attenti a dove sediamo ed a chi abbiamo accanto. Nonostante tutto questa emergenza ci ha messo paura e non è facile continuare a viaggiare in queste condizioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino