Coronavirus, ore di attesa al drive-in nel Napoletano ma tamponi finiti: scendono dall'auto e invescono contro i medici

Coronavirus, ore di attesa al drive-in nel Napoletano ma tamponi finiti: scendono dall'auto e invescono contro i medici
Centinaia di persone attendono il tampone per quattro ore, ma al drive in li rimandano a casa perché i test sono terminati. È accaduto a Marigliano, nel...

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Centinaia di persone attendono il tampone per quattro ore, ma al drive in li rimandano a casa perché i test sono terminati. È accaduto a Marigliano, nel Napoletano, dove i cittadini, convocati dalla stessa Asl per fare i tamponi, sono scesi dalle auto ed hanno inveito contro i medici ed il sindaco, accorso sul posto per sostenere le ragioni dei concittadini. A raccontare l'accaduto è stato il primo cittadino Peppe Jossa, il quale ha annunciato una denuncia alla Procura della Repubblica per i disagi creati ai cittadini.

«Al drive in di Pontecitra - ha detto Jossa - c'erano centinaia di cittadini di Marigliano e di altri quattro comuni, convocati dagli uffici dell'Asl per il tampone. Quando gli è stato detto che i test erano finiti, in molti hanno perso la pazienza e, pur essendo positivi, sono scesi dalle auto per inveire contro i medici. Anche io sono stato assalito nonostante fossi corso lì per sostenere le legittime ragioni dei cittadini». Jossa ha chiesto l'intervento dei carabinieri e preannuncia denunce alla Procura della Repubblica.

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«Altro che contenimento del contagio - ha aggiunto - Qui non solo si creano le condizioni per una ulteriore diffusione del virus, ma si determinano anche disordini e problemi di ordine pubblico. Nelle 400 auto in fila che, tra ieri ed oggi, hanno intasato la circolazione, anche molti bambini che sono rimasti fermi anche per 4 ore senza nemmeno poter andare in bagno. Non è possibile convocare cittadini in quarantena e pazienti positivi, alcuni dei quali anche sintomatici, e poi chiedergli di ripassare perché la scorta di test è andata esaurita. È una disorganizzazione ed una improvvisazione non più sopportabile».

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Il Mattino