Via Croce è deserta, gli ultimi negozi hanno dovuto chiudere i battenti ieri mattina. Nella strada, che si estende per poco più di un chilometro, è vietato...
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LA MAPPA
«Per ora le persone coinvolte sono tutti familiari del primo positivo, ad eccezione dei musicisti - spiega il sindaco di Sant'Antonio Abate Ilaria Abagnale, che ha deciso di chiudere, per precauzione e fino al 25, parchi, chiese, mercato e uffici pubblici - ci auguriamo è che il contagio non si estenda ai dipendenti della struttura». Dei positivi già accertati e legati al focolaio della Sonrisa due provengono da Castellammare, una ragazza da Lettere (fino a ieri Covid-free anche durante la pandemia), altri sono residenti a Gragnano. In isolamento c'è una ragazza di Pimonte e un uomo a Sorrento. Le strutture chiuse al momento sono due: la Sonrisa e Villa Palmentiello. A entrambe l'Asl e il Comune hanno sollecitato l'invio della lista di persone che negli ultimi 15 giorni ha fatto accesso ai ristoranti o all'albergo. «Monitoriamo quello che succede in via Croce e aspettiamo gli altri esiti - prosegue il sindaco - medici e infermieri stanno visitando i residenti della strada chiusa. Tamponi a tutti con l'ausilio delle Usca». I pennarelli blu, verde, giallo e rosa sono serviti a colorare le 84 strade principali della città e dividerle in quattro macroaree. In ogni area ci sarà un ambulatorio mobile dove verranno fatti test rapidi e tamponi dove necessario. Una corsa contro il tempo per verificare lo stato di salute di circa 20 mila abitanti. «Sono preoccupata - dice con rammarico la Abagnale - la famiglia coinvolta ha moltissimi contatti».
IN BARCA
Il contagio tra familiari dovrebbe essere avvenuto il 5 agosto, quando fu festeggiato il compleanno del 55enne - primo positivo e tuttora ricoverato - in barca assieme a buona parte della famiglia. Prima dei festeggiamenti l'uomo aveva avuto qualche linea di febbre e si era isolato negli appartamenti. Un malessere che sembrava passeggero tanto da indurre la famiglia a festeggiare come ogni anno tutti assieme al largo di Capri. La gita poi sull'isola azzurra, tra la Piazzetta e locali vip, ha fatto scattare verifiche tuttora in corso per scongiurare altri contagi. Ed ora che non si può più tornare indietro, in paese, a Sant'Antonio Abate, non si fa che parlare di questo. Fuori dai negozi cartelli scritti in fretta e furia con i pennarelli neri impongono l'utilizzo di mascherine, davanti ai bar non c'è il solito via vai. Solo le auto di vigili e forze dell'ordine si muovono tra uffici chiusi e strutture aperte dove va imposto il distanziamento. «Sono rientrato dalle ferie per gestire le disposizioni della mini zona rossa - spiega Alfonso Russo, vice comandante dei vigili urbani - il nostro interesse è che i casi vengano circostanziati». Gli unici che hanno accesso nella zona rossa sono i volontari della protezione civile che consegnano la spesa ai residenti di via Croce. I due accessi da via Stabia e Via Santa Maria la Carità sono controllati giorno e notte. Baldassare, siciliano in vacanza con la famiglia, era arrivato all'esterno del Castello delle Cermimonie per vedere da vicino il lusso e lo sfarzo decantato nel reality televisivo. «Soggiorniamo a Sorrento - spiega l'uomo - avevamo deciso di pranzare al Castello per conoscere di persona donna Imma e la sua famiglia. Chissà se dentro è come fanno vedere in tv. Peccato, ritorneremo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino