Assunzioni, lavoratori socialmente utili, premi di produttività e ticket mensa. La sospensione del blocco della spesa per il Comune di Napoli da parte delle Sezioni Riunite...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lotta all'evasione, compensazione debiti-crediti tra fornitori e Comune e vendita degli immobili. Ecco le tre leve principali con le quali Palazzo San Giacomo intende risanare i conti e riassorbire l'enorme disavanzo che sfiora i 2,5 miliardi di euro. Nonostante la boccata d'ossigeno arrivata ieri, infatti, resta il macigno dei debiti pregressi e dei crediti che non si riesce a riscuotere (tributi locali, multe e canoni per gli affitti delle case o la fruizione di servizi pubblici, come palestre, piscine e mense).
Si comincia con l'invio entro fine mese di circa 600mila avvisi di accertamento per la Tari, la tassa sui rifiuti, non pagata per gli anni dal 2014 al 2017. Il Comune darà 60 giorni di tempo ai morosi per saldare il debito. Con un secondo avviso con sanzione. Fino a quando la cartella passerà poi in mano all'Agenzia delle Entrate, per la riscossione coatta. Da questa operazione, il Comune conta di incassare oltre 150 milioni di euro. «Stiamo ancora ultimando i conteggi spiega Panini e la cifra potrebbe addirittura aumentare». Altro passo, poi, riguarderà il recupero dell'evasione sui passi carrai: solo 4.700 le concessioni che risultano al momento al Municipio, che ha stimato, invece, che potrebbero essere almeno 30mila quelle reali. Dalla lotta all'evasione, si conta di recuperare altri 10 milioni. Altri 4,3 milioni, invece, dovrebbero arrivare dagli 8mila avvisi di accertamento per le tasse sulle affissioni e sulle pubblicità per gli anni 2015 e 2016.
L'altra novità riguarda, invece, l'introduzione dell'istituto della compensazione. «Daremo la possibilità a singoli cittadini o fornitori del Comune riprende Panini che hanno un debito col Comune, a fronte del quale possono vantare però anche dei crediti, di compensare le due cose. Abbiamo già pronte alcune norme per introdurre l'istituto della compensazione, che efficienterà l'azione amministrativa. Ad esempio, io posso avere un credito per il pagamento di merci dal Comune e avere un debito sulla Tari. Sono cifre consistenti, parliamo di diverse migliaia di casi». La terza leva è costituita ancora una volta dalla vendita degli immobili. «Metteremo in bilancio per il 2018 e 2019 spiega l'assessore gli immobili per i quali abbiamo già un impegno di acquisto, una caparra pagata, un bando o una manifestazione di interesse».
I tempi della Corte Costituzionale sul ricorso del Comune, intanto, potrebbero non essere brevi. Ci potrebbe volere anche un anno. «La questione della costituzionalità conclude Panini è stato sollevata più volte, ieri anche dalla Procura, vuol dire che ci sono fondatissimi motivi per ritenere che anche la Consulta si pronuncerà. Se accadrà noi, in quell'occasione rappresenteremo non solo Napoli, ma tutti gli 850mila comuni italiani». Il 5 dicembre, invece, la Consulta si riunirà per discutere sull'ammissibilità di un'altra questione di costituzionalità: la possibilità cioè di rifare il piano di riequilibrio, nonostante nel tempo siano state confermate le tante criticità delle leve del risanamento, dalla vendita degli immobili alle riscossioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino