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«Il 27/12/82 alle ore 13.15 una pattuglia della Stradale di servizio sulla tangenziale sorprendeva gli imputati Sorrentino Pasquale e Sorrentino Vincenzo, i quali approfittando dello sciopero degli addetti ai caselli si sostituivano ai medesimi e riscuotevano il pedaggio degli automobilisti in transito procurandosi ingiusto profitto». Esattamente quarant'anni dopo, il 27/12/2022, ricompare la truffa ai danni della Tangenziale di Napoli, ma stavolta nella realtà e in modalità 2.0. Rispunta, ma stavolta come un fatto di cronaca vero e proprio, l'indimenticabile scena di Così parlò Bellavista, pellicola cult di Luciano De Crescenzo, in cui i fratelli Sorrentino (i Fatebenefratelli) finiscono a processo perché accusati di farsi pagare il pedaggio dagli automobilisti in transito dopo che i due si erano riparati dalla pioggia piazzandosi proprio sotto al casello della tangenziale. La truffa comminata ieri, ancora una volta sulla tangenziale, è invece ancor più machiavellica.
Chissà se l'uomo che ieri è stato sorpreso dalla polizia stradale di Fuorigrotta ha preso spunto, quarant'anni dopo, proprio dal genio di Luciano De Crescenzo.
La polizia stradale è intervenuta dopo una miriade di segnalazioni di automobilisti che scrivevano e telefonavano a Tangenziale di Napoli per reclamare il resto mancante alle macchinette. Dopo così tanti reclami i dirigenti della società hanno quindi segnalato il problema alla Stradale che con i suoi investigatori ha risolto l'arcano. Il personale della polizia ha infatti riscontrato numerose manomissioni alle bocchette di corresponsione del resto in moneta nelle piste per il pagamento automatico del pedaggio. Moltissime quelle che erano state otturate. A quel punto gli agenti non hanno fatto altro che monitorare la situazione grazie alle numerose telecamere di videosorveglianza piazzate a ridosso dei caselli.
Increduli i poliziotti quando hanno visto un uomo dirigersi, per giunta a piedi, andare ritirare con un secchiello il resto dalle macchinette dopo aver rimosso calzini e pezzi di cartone dalle bocchette. Il ritiro avveniva sempre nelle ore notturne o all'alba. L'uomo, residente a Napoli, è stato quindi denunciato in stato di libertà per i reati di truffa e danneggiamento, oltre alla diffida di percorrere la Tangenziale di Napoli. Dovrà ora sottoporsi ad un processo, ma davanti ad un vero giudice e non al celeberrimo Marzio Honorato della pellicola bellavistiana. Chissà se a difenderlo potrà esserci l'ormai attempato e fantomatico «avvocato Cascione».
Il Mattino