Covid a Napoli, focolaio nel campo rom di Giugliano: uno su tre è positivo

Covid a Napoli, focolaio nel campo rom di Giugliano: uno su tre è positivo
Come si temeva, è scoppiato il focolaio nel campo rom di via Carrafiello a Giugliano. Due giorni fa l'Asl Napoli 2 nord ha effettuato tamponi a 257 residenti...

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Come si temeva, è scoppiato il focolaio nel campo rom di via Carrafiello a Giugliano. Due giorni fa l'Asl Napoli 2 nord ha effettuato tamponi a 257 residenti dell'accampamento e di questi ben 82 sono risultati positivi. Resta però un nodo importante: sono infatti circa 200 i residenti che non hanno voluto effettuare il test.

Al momento sarebbero due i ricoverati a seguito della positività, gli altri non hanno particolari sintomi o sono del tutto asintomatici. L'Asl ha previsto già da ieri un presidio stabile per l'assistenza ai contagiati. Da oggi gli operatori proveranno a convincere i reticenti a effettuare il tampone. Intanto, da quando mercoledì è stata istituita la zona rossa, l'insediamento abusivo è presidiato notte e giorno da carabinieri, polizia e municipale. Sul posto è arrivata anche la protezione civile della Regione Campania che ha fornito dei fari per illuminare il campo di notte e installato le tende per l'assistenza. Il timore è che il contagio continuerà a espandersi visto che nel campo il distanziamento è praticamente inesistente. L'idea è di lasciare uno spazio per chi non è positivo così da provare a preservarli. 

«Bisogna stare attenti perché se non li individuiamo se ne vanno in giro e trasmettono il virus - ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca nella consueta diretta del venerdì parlando dei 200 non controllati -. Fra questi giovanotti, 20 soggetti sono percettori del reddito di cittadinanza. Le mie congratulazioni a questi 20 giovanotti, ma invito a farsi tutti il tampone e non andarsene in giro prima di aver accertato le proprie condizioni sanitarie. I focolai possono accendersi ovunque, anche dove non pensiamo, questo è il motivo per cui dobbiamo completare la campagna di vaccinazione». Le associazioni riunite sotto il progetto Abramo e il banco alimentare hanno fornito già derrate alimentari. Anche il Comune sta tamponando l'emergenza e fornendo loro quanto necessario. «Abbiamo dato acqua potabile ma anche autobotti di acqua non potabile - spiega il vicesindaco Pietro Di Girolamo -. Ci sono cinque neonati a cui abbiamo dovuto fornire tutto il necessario. Per la situazione nel campo siamo più che preoccupati». 

Intanto ribadisce l'appello a vaccinare i residenti di quel campo prima possibile don Francesco Riccio. «Stiamo da tempo a dire che si dovevano fare vaccini. Questo campo come al solito è territorio di nessuno». Poi un appello ai giuglianesi: «Restiamo umani, fare polemiche ora non serve a nulla - dice il parroco di San Pio X -. C'è un'emergenza, se non viene tamponata rischiamo anche noi giuglianesi. Se c'è un contagio maggiore rischiamo che si chiuda tutta Giugliano, non solo il campo. Facciamo il nostro dovere e tra qualche giorno si libera il campo e ci liberiamo anche noi dagli eventuali rischi». 

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Il Mattino