Covid a Napoli, mamma Alessandra non ce l'ha fatta: i due gemelli l'ultimo dono

Covid a Napoli, mamma Alessandra non ce l'ha fatta: i due gemelli l'ultimo dono
Arzano piange Alessandra De Rosa, 36 anni, morta per Covid dopo aver dato alla luce due gemelli. Non era vaccinata. Era stata ricoverata un mese fa al Policlinico Federico II: le...

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Arzano piange Alessandra De Rosa, 36 anni, morta per Covid dopo aver dato alla luce due gemelli. Non era vaccinata. Era stata ricoverata un mese fa al Policlinico Federico II: le sue condizioni era apparse subito gravi, ed era stata subito trasferita al reparto di terapia intensiva. Nonostante il tempo inclemente, in tanti ieri hanno voluto tributarle l'ultimo saluto nella parrocchia del Sacro Cuore, che la giovane mamma frequentava assiduamente e dove nei giorni scorsi erano state organizzate veglie di preghiera. Si sperava nel miracolo. Che non c'è stato. Tanti occhi umidi. Lacrime confuse alla pioggia. Straziante il dolore del marito Massimo Peluso, originario di Melito, che fino all'ultimo ha sperato che la moglie tornasse a casa, alla sua vita normale, dai suoi cinque figli: i tre avuti in precedenza, tutti ancora piccoli, e i due gemellini, fatti nascere con anticipo attraverso il parto indotto dai sanitari del Policlinico e subito assistiti in incubatrice. I bimbi pesano appena un chilo e sono nati positivi al Covid, non sono ancora fuori pericolo ma i medici si mostrano fiduciosi.

Alessandra ha lottato contro il virus maledetto, ha resistito per un lungo mese nella terapia intensiva del Policlinico. Ma venerdì sera il suo cuore ha cessato di battere. Non si era vaccinata non perché fosse no vax per principio, dice chi la conosceva, ma per paura di mettere a rischio la gravidanza: poche e incerte le informazioni che era riuscita a ottenere, sbagliati i consigli ricevuti dai sanitari che la seguivano. Tuttavia, neanche i familiari più stretti, stando alle indiscrezioni, si sarebbero vaccinati. D'altronde la sua quarta gravidanza, quella che avrebbe arricchito la bella famiglia con l'arrivo dei due gemellini, procedeva bene. Poi, a ottobre, il contagio. Il primario di rianimazione del Policlinico, Giuseppe Servillo, che ha seguito il decorso della malattia di Alessandra, non ha più parole: «Con il Covid si muore. Se non ci si vaccina si muore. Finora abbiamo avuto ricoverate nel nostro reparto, l'unico in Campania destinato alle donne in stato di gravidanza e affette da Covid, otto giovani pazienti, e tre sono decedute. Non ci sono alternative, è necessario vaccinarsi». Un messaggio lanciato con forza, con piena consapevolezza, alle tante, troppe mamme in attesa che temono, al contrario, che il vaccino possa danneggiare la gravidanza. E invece proprio la gravidanza, che abbassa le difese immunitarie della donna - ribadiscono i medici - è una di quelle condizioni di fragilità che rendono ancor più necessaria l'immunizzazione.

Francesco Raimondi, docente di pediatria e direttore della Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale della Federico II, centro di riferimento regionale, ricorda bene il colloquio avuto con il marito di Alessandra, quando si decise per il parto pretermine. Lei aveva avuto subito bisogno del supporto respiratorio, era in condizioni disperate. «In reparto - aggiunge Raimondi - c'è adesso anche un bimbo nato di 30 settimane, anche lui lotta per la vita. La mamma è stata tracheotomizzata, è gravissima». Neanche lei si era vaccinata. «Il destino ha voluto così. Cosi crudelmente feroce, ti ha strappato dalle mie braccia. Sarò eternamente orgoglioso di te, della Donna che eri. Sei stata una mamma esemplare e una moglie perfetta. E solo un arrivederci. Ti amerò per tutto il resto della mia vita», ha scritto Massimo Peluso sulle sue pagine social. 

Scossa la comunità della parrocchia del Sacro Cuore, dove la famiglia è conosciuta e benvoluta. «Una coppia perfetta», dicono i frequentatori della chiesa di via Piscopo. I due erano noti anche per la loro attività di pasticceria. Massimo aveva avviato l'attività a cui aveva voluto dare il nome Le torte di Ale e Max, proprio a voler sottolineare la sintonia coniugale. Tante le testimonianze di amici, parenti ed anche di persone che pur non conoscendo Alessandra sono rimaste colpite dalla tragedia. «Ti immagino vicino a noi, io non ho parole, ci hai spezzato il cuore: una cosa così cattiva e brutale ad una ragazza così buona come te», dice Stefano. «Ho pregato tantissimo per questa giovane mamma e moglie, pur non conoscendola. Non è giusto. Non è così che doveva andare. Sono triste, non può la vita essere tanto cattiva per chi invece ha fatto solo cose belle», commenta un'altra donna che ha appreso la triste notizia dal web. 

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Il Mattino