Covid a Napoli, riapre l'ospedale Cotugno: non solo virus, sì anche ad altri pazienti

Covid a Napoli, riapre l'ospedale Cotugno: non solo virus, sì anche ad altri pazienti
Si abbassa anche al Cotugno, principale polo Covid della città e dell'intera Campania, la pressione sul pronto soccorso e sui reparti: da ieri due intere divisioni di...

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Si abbassa anche al Cotugno, principale polo Covid della città e dell'intera Campania, la pressione sul pronto soccorso e sui reparti: da ieri due intere divisioni di 15 posti letto ciascuna del polo monospecialistico sono state riconvertite alle attività cliniche infettivologiche ordinarie. Si tratta della Prima divisione, che ospita l'Unità operativa complessa di Malattie infettive e dell'immunodepresso diretta da Vincenzo Sangiovanni, e della Terza divisione afferente alla struttura complessa di Malattie infettive a indirizzo neurologico guidata da Carolina Rescigno. Anche le due terapie intensive, quella storica diretta da Fiorentino Fraganza, e una seconda che affianca la terapia sub intensiva Covid, ognuna di 8 posti letto, possono procedere agli accorpamenti dei malati Covid per tornare ad affrontare anche le altre emergenze infettivologiche (meningiti, encefaliti, tetano, tubercolosi) che abbiano necessità di supporto rianimativo. La situazione migliora dunque al Cotugno dove ci sono sempre più posti liberi e pochissime persone in terapia intensiva. Avviata, dunque, un'opera di riconversione per riportare queste strutture a ciò che erano in origine. Attualmente il Cotugno dedica alle cure per il Covid circa 180 posti rispetto ai 270 offerti durante l'emergenza. 

«Esattamente un anno fa, tra maggio e giugno del 2020 - avverte il manager dell'azienda dei Colli, Maurizio Di Mauro - registravamo lo stesso calo ma gli scenari oggi sono completamente differenti. A maggio dello scorso anno tutti si sbagliavano nel ritenere vinta la battaglia contro Sars-Cov-2 anche se i casi scesero a zero. Poi, dalla fine dell'estate, in Campania, abbiamo assistito prima allo stillicidio dei casi di importazione, poi all'esplosione della seconda ondata, da fine ottobre a Natale, quando c'era la fila delle auto e delle autoambulanze fuori al nostro pronto soccorso con le scene drammatiche di chi veniva assistito con l'ossigeno già in macchina. 

Infine, la scia lunga della terza ondata che, senza soluzione di continuità, ci ha investiti fino a qualche settimana fa. Oggi - aggiunge Di Mauro - il calo dei contagi assume un significato completamente diverso. I vaccini promettono di consolidare il vantaggio della stagione estiva. Il virus è sotto scacco, ma attenzione non è vinto». L'invito alla prudenza per il ritorno alla vita sociale e lavorativa: «Questa attuale fase non deve far calare il senso di responsabilità. Auspico anzi che si continuino ad effettuare i controlli, le regole di base devono continuare a valere (distanziamento, mascherina e igiene) e soprattutto bisogna evitare che ci sia un totale calo di tensione. Dopo un anno così duro non è facile, ma è necessario. Il virus è ancora tra di noi, lo stiamo combattendo. La nostra estate dovrà essere prudente. Sono ottimista - conclude Di Mauro - penso che avremo un autunno più tranquillo, abbiamo quasi la certezza che i vaccini coprano anche le varianti». 

L'invito del direttore del Cotugno è infine a vaccinarsi. La profilassi, e lo scudo immunitario che ha azzerato i contagi nel personale sanitario e negli anziani, deve essere condiviso da tutti. Il vaccino protegge ma non sterilizza e, dunque, oggi i non vaccinati di ogni età sono le nuove categorie di rischio per le infezioni che, non dimentichiamolo, continuano a generare ancora adesso un tributo di decessi. Dito puntato sulle tante defezioni nei punti vaccinali e nelle sedute programmate con migliaia di assenti. La vaccinazione è un'opportunità di vita normale e di salvezza. Sarebbe imperdonabile essere colpiti dal virus senza avere colto questa possibilità. «Il vaccino in questo momento rappresenta l'unica soluzione per uscire da questa terribile pandemia»: Di Mauro è anche un medico specialista in Malattie infettive e ricorda che i vaccini hanno effetti collaterali limitati e pertanto vanno incoraggiati. I segnali da cogliere? Il boom di prenotazioni scattate sulla piattaforma regionale da mercoledì sera, quando è stato eliminato il vincolo delle fasce di età. Intanto il Monaldi è tornato ad essere Covid free e affila le armi per recuperare le liste di attesa anche nei fine settimana con Open day in varie discipline specialistiche trascurate durante la pandemia.

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Il Mattino