Covid, la Campania verso la zona arancione e dal 7 aprile riaprono le scuole

Covid, la Campania verso la zona arancione e dal 7 aprile riaprono le scuole
Undici regioni, tra cui la Campania, in zona rossa alla prova del cambio di colore (e di restrizioni) con l’aspirazione al viraggio verso l’arancione, visto che il...

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Undici regioni, tra cui la Campania, in zona rossa alla prova del cambio di colore (e di restrizioni) con l’aspirazione al viraggio verso l’arancione, visto che il giallo per ora è stato spento, a partire dal 7 aprile, dopo la pausa rossa di Pasqua. Oggi, nella cabina di regia nazionale, il Comitato tecnico-scientifico darà il responso, passando al setaccio i numeri e gli indicatori degli ultimi quindici giorni con un’attenzione particolare rivolta alla settimana dal 22 al 28 marzo, salvo integrazioni dell’ultimora (da trasmettere in corso di verbale) sulla settimana appena trascorsa e con l’obiettivo di dimostrare, dati alla mano, di aver piegato ancora un po’ la curva dei contagi, contenuto la diffusività del virus, abbassato l’incidenza per centomila abitanti.

A parlare saranno i principali indicatori dell’epidemia: negli ultimi sette giorni in Campania, in media, si sono registrati 1.895 casi al giorno; nei sette giorni precedenti erano invece 1.899. Un calo molto lieve ma costante: già nell’ultima settimana esaminata dai tecnici del ministero della Salute, infatti, risalente a quella dal 15 al 21 marzo, emergeva una situazione in netto miglioramento per la Campania. Il numero dei nuovi infetti intercettati in quei giorni era stato infatti pari a 15.370, a fronte dei 18.401 della settimana dall’8 al 14 marzo 2021 (un calo del 20 per cento circa). Se guardiamo poi all’incidenza, negli ultimi 7 giorni, i casi positivi per 100 mila abitanti, ha raggiunto il valore di 215, grosso modo lo stesso della settimana precedente che sarà messa sotto i riflettori dall’Istituto superiore di Sanità. Incidenza già passata, si badi, da un valore da 322 a 269 nella settimana di metà marzo e poi a 233 dal 19 al 25 marzo scendendo così sotto la soglia critica di 250. Se a tutto questo aggiungiamo che dal 20 marzo la Campania ha raggiunto il picco facendo registrare un costante calo della massa degli attualmente positivi possiamo leggere i segnali di una situazione che, sebbene resti critica, induce decisamente alla speranza. Da rosso ad arancione, del resto il passo è breve, nel senso che le restrizioni non sono certo state quelle del primo lockdown. 

Il dato che invece preoccupa è quello relativo all’occupazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere della regione. Sebbene i tassi d’occupazione, nelle aree mediche e in terapia intensiva, siano peggiorati di poco rispetto al dato del 21 marzo (rispettivamente 38 e 28 per cento, al limite delle spie di allerta) il trend delle ultime tre settimane non ha registrato il calo atteso. Un parametro da tenere d’occhio è inoltre quello della letalità: nella settimana 15–21 marzo, in Italia si registrano 2.797 nuovi decessi, rispetto ai 2.360 della settimana 8-14 marzo (+18%). In Campania, che resta la Regione con il minor tasso di letalità del Paese, i decessi a metà marzo erano stati 213, rispetto ai 220 di quella precedente (-3%) ma nelle ultime due settimane c’è stato una totale inversione di tendenza e la Campania tende ad allinearsi con il valore medio del Paese. Negli ultimi sette giorni ad esempio i decessi contati ogni 24 ore sono stati in media 44 a fronte dei 41 nei sette giorni precedenti, i 30 di due settimane prima e per scendere a 23 bisogna sfogliare il calendario e andare a metà febbraio. 



La temperatura della pandemia nelle ultime quattro settimane, misurata attraverso il trend di occupazione dei posti letto (tranne l’andamento dei decessi che rappresenta la scia di quanto accaduto almeno tre settimane prima) disegna un quadro di mitigazione della malattia che induce a un cauto ottimismo, a fronte anche del crescente numero di vaccinati, soprattutto nelle categorie a maggior rischio. Insomma diminuiscono, ma lentamente, i nuovi casi in Campania: il bilancio che analizzerà oggi la cabina di regia nazionale dice che i casi contati durante la settimana presa in considerazione sono stati circa 1.930 al giorno, contro i 2.200 di quella precedente, i 2.630 di tre settimane fa e i 2.070 di oltre un mese fa. Oggi abbiamo 160 posti di terapia intensiva occupati contro i 165 della settimana scorsa a fronte dei 173 occupati tre settimana fa anche se per arrivare a 130 dobbiamo proiettarci a ritroso a metà febbraio. Anche ad analizzare i dati di ieri l’andamento è stabile nella china discendente sebbene, ancora, con un gran numero di decessi (55). Con i 368 attualmente positivi in meno siamo però scesi a una platea di 91mila positivi per un indice Rt che resta sotto il valore 1 sebbene di poco. In questo scenario sul mixer dell’epidemia inizia a sentirsi il suono dei vaccinati: circa 23 mila dosi somministrate nelle ultime 24 ore in Campania, per un totale di 15,1 ogni 100 abitanti per cui risulta completamente vaccinato il 4,40% della popolazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino