Campania in zona gialla ma il numero dei contagi non scende: ecco qual è il rischio più grande

Campania in zona gialla ma il numero dei contagi non scende: ecco qual è il rischio più grande
La Campania da oggi in zona gialla ma clinici e infettivologi visto il caos del weekend mettono le mani avanti: «fatalmente vedremo le conseguenze nei prossimi giorni e...

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La Campania da oggi in zona gialla ma clinici e infettivologi visto il caos del weekend mettono le mani avanti: «fatalmente vedremo le conseguenze nei prossimi giorni e settimane. Sarebbe un errore imperdonabile dover tornare subito indietro in zona arancione ma il rischio è reale e lo si è analizzato a lungo sabato scorso nell’ultima riunione dell’unità di crisi regionale convocata per tracciare il punto della situazione. La prima considerazione è che la Campania ha raggiunto l’obiettivo dell’uscita dalla zona rossa, poi arancione e ora gialla, nell’arco delle ultime tre settimane più per una valutazione ottimistica di alcuni indicatori epidemici, messi sotto la lente dalla cabina di regia nazionale che per un reale netto calo dei livelli di rischio. Prima di addentrarci nell’analisi dei numeri vale il concetto base secondo cui, dopo aver raggiunto un picco e iniziato a registrare un lento calo della febbre del virus, nelle ultime due o tre settimane questa tendenza si è arrestata.

La situazione appare stagnante. Il calo dei contagi si è sostanzialmente fermato e tutti i dati (numero di nuovi positivi, massa di attualmente positivi, percentuale di positività al tampone, posti letto di degenza e di area intensiva occupati, incidenza per 100 mila abitanti, letalità e capacità di diffusione del virus), galleggiano su valori soglia oscillando, tra alti e bassi, al confine della zona arancione con alcuni valori di incidenza (i casi contati in una settimana per 100 mila abitanti) che restano piuttosto alti soprattutto nell’area della città di Napoli e provincia dove ogni giorno si registrano mediamente più di mille nuovi positivi. Cosa ha spinto dunque la cabina di regia nazionale a dare il via libera al passaggio della Campania in area gialla? Sostanzialmente due fattori: il basso impegno degli ospedali (ma solo rispetto alla massa record di attualmente positivi, oltre 92 mila) e il riscontro costante di un elevatissima percentuale, oltre il 90 per cento, di «paucisintomatici» (a indicare coloro che mostrano segni sfumati di malattia) nel gruppo dei sintomatici rispetto al totale dei positivi. Circa un terzo dei positivi al tampone sviluppano sintomi ma la quota di chi esprime una malattia da ospedale a partire da aprile si è ridotta fortemente e questo evita che si ingolfino pronto soccorso e ospedali. La brace cova sotto la cenere e le varianti che continuamente il virus esprime devono invitare alla prudenza almeno fino a quando la popolazione non sarà vaccinata per il 60 o 70 per cento. Obiettivo che, ai ritmi attuali, sarà conseguiro solo alla fine dell’estate. Rispetto alla media tutte le altre regioni in zona gialla del centro Nord la Campania ha una percentuale di positivi al tampone doppia (attorno al 10 per cento). 

Nell’ultima settimana la Campania ha visto solo una lieve flessione dei contagi e un leggero allentamento della pressione sugli ospedali. Nei sette giorni appena trascorsi in media sono stati contati circa 1.816 nuovi casi di infezione ogni 24 ore mentre erano 1.911 una settimana fa e solo tre settimane era 1.602 casi al giorno con unindicde, allora, a oto di quota 200 casiper 100mila abitanti che dava titololla zon gialla. A ben vedere i casi registrati ogni giorno oggi sono solo cento in meno di quelli di un mese fa quando la Campania era in zona rossa (allora 1.930 al giorno). Anche ieri sono emersi 1.854 casi (10,7 per cento) ma ben 469 attualmente positivi in più, ricoveri più o meno stabili e un Rt in risalita a 1. L’unico conforto viene dal fonte delle vaccinazioni: in questa settimana la Campania è andata ben oltre i 29.500 chiesti dal commissario nazionale attestandosi a circa 32.100 punture al giorno. 

Il governatore de Luca, intervnenedo a Tempo che fa di Fabio fazio, è tornato ad attaccare il governo sul piano vaccinale e sullo Sputnik. «Non abbiamo i quantitativi di vaccino sufficienti; tu puoi aprire con un rischio calcolato ma devi avere i quantitativi di vaccino sufficienti altrimenti il rischio diventi grande e il pericolo è che ci giochiamo l’estate. In Italia - ha proseguito - manca un piano specifico di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. La mia opinione brutale è che abbiamo un Paese abbandonato a se stesso». Poi su Sputnik: «San Marino ha vaccinato tutti, le nostre agezie dormono in piedi». 

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Il Mattino