Covid a Napoli, l'Asl 2: «In 5 giorni ossigeno a casa per 108 pazienti positivi»

Covid a Napoli, l'Asl 2: «In 5 giorni ossigeno a casa per 108 pazienti positivi»
Sono 108 i pazienti positivi al Covid19 che, su richiesta del proprio medico di famiglia, da lunedì ad oggi hanno ricevuto al proprio domicilio bombole e concentratori di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono 108 i pazienti positivi al Covid19 che, su richiesta del proprio medico di famiglia, da lunedì ad oggi hanno ricevuto al proprio domicilio bombole e concentratori di ossigeno. La procedura adottata dall'Azienda Sanitaria risponde a un'esigenza assistenziale che, se non venisse gestita, causerebbe un ulteriore affollamento dei reparti ospedalieri. È quanto fa sapere, con una nota, l'Asl Napoli 2 Nord. L'ASL è in grado di garantire, prosegue la nota, «a circa 400 pazienti Covid, contemporaneamente, tale servizio. Questa tipologia di pazienti in molti casi necessita di un supporto di ossigeno per un periodo di 7/10 giorni, successivamente le bombole e i concentratori saranno a disposizione di altri pazienti. Tale procedura - messa a punto dal Dipartimento Farmaceutico guidato da Mariano Fusco - si realizza ai costi e alle condizioni che l'ASL aveva già concordato con il proprio fornitore selezionato mediante gara Soresa».

LEGGI ANCHE Napoli, fermato mentre guida senza patente, in casa tiene armi e droga

«Ogni anno il picco dell'influenza stagionale determina una pressione sui Pronto Soccorso e un superlavoro dei reparti ospedalieri. Con la pandemia questo fenomeno si è molto amplificato, creando situazioni limite di cui si sta facendo carico con grande professionalità e sacrificio- dice Antonio d'Amore, Direttore Generale dell'ASL Napoli 2 Nord - il nostro personale sanitario. Per alleggerire questa pressione abbiamo implementato un modello di assistenza a domicilio mediante: distribuzione di apparecchiature per l'ossigeno, monitoraggio telefonico dei pazienti, visite a domicilio e avvio di equipe specialistiche attrezzate per eseguire ecografie polmonari. Ô un lavoro estremamente complesso - partito già molti mesi fa - che ha richiesto l'organizzazione della gestione della domanda, la predisposizione di auto speciali, il reclutamento del personale e la formazione dei giovani medici coinvolti, l'organizzazione della logistica.»

Nell'Asl Napoli 2 Nord è stata attivata una piattaforma informatica che permette al Medico di Famiglia di chiedere al domicilio del paziente l'effettuazione di una visita o di un tampone. Tutte le richieste vengono valutate dal Medico di Centrale che contatta al domicilio i pazienti e ne valuta i bisogni. Se necessario, la richiesta viene smistata alle equipe mediche presenti sui 13 Distretti Sanitari. Questo modello organizzativo ha preso il via lo scorso 7 novembre, facendo registrare 320 domande da parte dei medici di famiglia; 112 tra queste sono state già effettuate. «In molti casi i pazienti domiciliari sono persone anziane o malati oncologici, già gravati da un quadro clinico complesso. Ai problemi di salute poi si associano quelli sociali determinati dalla solitudine e da difficoltà di comunicazione telefonica. Per questa tipologia di pazienti - spiega Fabio Guardascione , in servizio presso l'USCA - l'intervento a domicilio è spesso l'unica possibilità di attuare un monitoraggio, data l'impossibilità di comunicare efficacemente via telefono». Attualmente sul territorio dell'ASL Napoli 2 Nord sono 14463 i pazienti positivi al COVID19, di cui solo 117 (pari allo 0.87%) sono ricoverati nei reparti ospedalieri. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino