Comune di Napoli, allarme controlli: «Poche le risorse in campo contro il Covid»

Comune di Napoli, allarme controlli: «Poche le risorse in campo contro il Covid»
Più preoccupazioni che certezze a Palazzo San Giacomo in vista dell'entrata in vigore del decreto anti Covid del Governo - si parte lunedì - che ridisegna tutte...

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Più preoccupazioni che certezze a Palazzo San Giacomo in vista dell'entrata in vigore del decreto anti Covid del Governo - si parte lunedì - che ridisegna tutte le regole della nostra vita: dall'andare al lavoro fino a prendere il caffè al bar. Il tema sono i controlli sui green pass chi li fa? Il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessore alla sicurezza Antonio De Iesu ne hanno discusso al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Claudio Palomba. Vi hanno partecipato tutte le categorie sociali, dai commercianti ai gestori degli alberghi, a confartigianato e soprattutto i dirigenti delle aziende di trasporto pubblico.

Una autentica spina nel fianco visto che i soldi per incrementare le corse - soprattutto su gomma - utilizzando le aziende private non sono stati ancora erogati dal Governo. Il Comitato - inoltre - si è tenuto in mattinata prima che il presidente della Regione prendesse posizione sulla scuola, vale a dire l'annuncio della chiusura delle medie e delle elementari che potrebbe cambiare un piano già complicato da mettere in campo. Per esempio in Comune stanno aspettando il provvedimento scritto di De Luca per adottare eventuali provvedimenti. L'ipotesi è lasciare aperti nidi e scuole dell'infanzia, ma senza refezione che verrebbe sospesa 15 giorni. I numeri, in termini di personale ci sono, la refezione è in dubbio. Il timore è che in mensa senza mascherine, potrebbe svilupparsi il contagio. Ma tutto è ancora in divenire. Dal Comune fanno sapere che la decisione sulle scuole non è di loro pertinenza.



La sostanza è che dalla Prefettura è arrivata l'indicazione che ciascuna delle categorie deve fare la sua parte vale a dire adeguarsi alle nuove norme autonomamente, fermo restando che una schieramento di forze dell'ordine instrada nei punti nevralgici della città come il porto, l'aeroporto e la stazione e dove gli assembramenti sono più frequenti ci sarà. Più nel dettaglio, per quello che riguarda il Comune il conto è presto fatto: Palazzo San Giacomo può schierare solo i vigili urbani. I quali avranno quattro piazze nevralgiche da gestire cioè Piazza San Domenico al centro storico, Vanvitelli al Vomero, Piazza Amedeo a Chiaia e Piazza Carlo III. Il resto della città dovrebbe vedere protagonisti la Polizia metropolitana, i carabinieri, la polizia e la guardia di finanza. Oggi al massimo domani dovrebbe uscire il provvedimento della Questura sulle misure di controllo su tutto il territorio in maniera più dettagliata. Quello dei trasporti è un tema molto caldo. Anm - che gestisce anche la metropolitana - dovrà cavarsela da sola e trovare risorse ed e energie da mettere in strada per controllare gli accessi ai bus e ai treni. E a metà della settimana prossima - quando dovrebbero arrivare i finanziamenti del governo per avere più gomma circolante i controlli dovranno essere per forza di cose ancora più imponenti.



Gli esercenti dovranno affidarsi ai commessi per gestire il controllo del green pass - in parte sta già avvenendo - ma da lunedì con il decreto in vigore tutto sarà più stringente. Non bastasse il certificato dell'avvenuta vaccinazione da lunedì sarà obbligatorio indossare le mascherine FFP2. Al riguardo il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola è molto preoccupato. «Le misure prese dal Governo per calmierare il prezzo delle mascherine FFP2 non sono sufficienti. Il prezzo di 75 centesimi l'una per una famiglia media di 4 persone, monoreddito con un solo introito non è sostenibile. Serve fare molto di più 150 euro al mese di mascherine su uno stipendio di 1200-1300 euro al mese sono un duro colpo alle economie delle famiglie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino