Ospedale dei Colli, intervista al manager Anna Iervolino: «L'emergenza Covid non è finita, rischiamo nuove ondate»

Ospedale dei Colli, intervista al manager Anna Iervolino: «L'emergenza Covid non è finita, rischiamo nuove ondate»
Anna Iervolino, dopo Cardarelli e Policlinico, è passata alla direzione generale dell'Azienda dei Colli. Insieme a Maria Morgante, nonostante il cambio di casacca,...

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Anna Iervolino, dopo Cardarelli e Policlinico, è passata alla direzione generale dell'Azienda dei Colli. Insieme a Maria Morgante, nonostante il cambio di casacca, è la seconda donna manager confermata in Campania alla guida di un'azienda ospedaliera.

Che ospedale si aspettava e che azienda ha trovato?
«Sono felice di questo incarico che ho intrapreso con consapevolezza delle difficoltà da affrontare. L'esperienza maturata prima in Regione, alla programmazione sanitaria, poi in due Aziende ospedaliere complesse mi sarà necessaria. L'Azienda dei Colli è una realtà di eccellenza e di alta specializzazione. Avere da governare tre presidi ospedalieri storici come il Cotugno, il Cto e il Monaldi, ciascuno con una propria specifica attitudine dove peraltro ospedalieri e anche universitari lavorano gomito a gomito è una sida importante. Parliamo di realtà poste al più alto grado dell'organizzazione ospedaliera regionale. In questi giorni ho analizzato dati e resoconti e nei prossimi giorni incontrerò tutti i capi dipartimento e i primari».

La scelta di Giuseppe Fiorentino come direttore sanitario aziendale, protagonista della assistenza clinica durante il Covid, come è maturata?
«Una grande azienda richiede una grande squadra. Il dottor Fiorentino si è distinto per le sue capacità cliniche e organizzative durante l'emergenza Covid. Allo stesso modo il dottor Pagliafora, che ho scelto come direttore amministrativo».

Quali saranno le priorità del suo mandato?
«Far crescere l'Azienda e creare le condizioni necessarie affinché possa dare il massimo nell'assistenza ai pazienti, in linea con le priorità e gli obiettivi di produzione per riassorbire le liste di attesa e allinearci alle attività pre pandemia individuati dal presidente Vincenzo De Luca».

Il ruolo del Cotugno?
«Resta centrale in questa epoca di malattie infettive emergenti. Il Covid ci ha insegnato che la diffusione di patogeni, in un mondo ormai globalizzato, può essere grave e rapida. Non si dovrà mai abbassare la guardia sui rischi di natura infettivologica, anche il Covid non è finito, dovremo sicuramente fronteggiare altre ondate e nuove varianti. Sarà fondamentale fare rete con altre istituzioni italiane e internazionali».

La mission del Monaldi invece?
«La sua mission è scritta nella storia della sanità di questo Paese. Non va dimenticata, ma anzi rafforzata seguendo un approccio integrato delle cure, favorendo interdisciplinarità e sinergie fra professionisti e strutture in tutte le aree di eccellenza che esprime come la Chirurgia generale, la cardiologica e cardiochirurgia, la pneumologia, l'oncologia, otorino, oculistica».

Un cenno all'area trapianti?
«Siamo sede del Centro regionale trapianti e centro di riferimento per il trapianto di cuore in regione Campania. La storia fatta di primati assoluti ed eccellenze va consolidata. Quello dei trapianti è un ambito assai delicato, perché è un ponte fra la morte e la vita che, da sempre, richiede una grande sensibilità e un profondo rispetto per chi, nella sofferenza estrema, consente ad un'altra vita di rinascere. Tutta l'Azienda lavorerà per valorizzare e preservare queste attività. È un tema che da sempre mi è molto caro e che seguo da anni, da quando ero al Cardarelli, dove ho contribuito all'organizzazione del Centro Trapianti fegato, e poi al Policlinico che, durante la mia direzione, ha ripreso l'attività trapiantologica del rene anche da vivente. Qui valuterò cosa c'è da fare per migliorare ancora».

Quale futuro per l'Azienda dei Colli?
«Faremo il massimo affinché possa essere sempre più un punto di riferimento per tutti i cittadini campani e non solo. Il lavoro duro e serio non tradisce mai».

Il nodo del personale?


«Tutti conosciamo le difficoltà di questo momento storico per la carenza di medici e del personale di comparto. Comunque, lavoreremo in sinergia con la Regione Campania per sostenere i progetti di sviluppo dell'Azienda. Non si tratta di fare solo i concorsi ma di programmare le assunzioni dove servono, di accompagnare i processi di turn over, di affiancare giovani leve ai grandi maestri, di valorizzare le competenze di ciascuno. Il personale è il valore di ogni organizzazione sanitaria e in questo ambito in cui un essere umano si prende cura di un altro malato e soffrente vanno eliminati e prevenuti tutti gli aspetti che possono incidere negativamente sulla espressione delle competenze dei singoli. Il concetto di squadra non è un luogo comune ma un elemento su cui lavorare per consolidare le eccellenze».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino