Sale giochi chiuse per Covid, a Napoli torna il totonero

Sale giochi chiuse per Covid, a Napoli torna il totonero
Torna il totonero a Napoli. La pandemia offre mille opportunità alla malavita, e così si rischia di tornare ai tempi bui, agli anni nei quali - ben prima che si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Torna il totonero a Napoli. La pandemia offre mille opportunità alla malavita, e così si rischia di tornare ai tempi bui, agli anni nei quali - ben prima che si arrivasse alle sale gioco autorizzate - era la camorra a gestire il mondo del gioco e delle scommesse. A Mergellina i carabinieri hanno scoperto e denunciato tre persone per esercizio abusivo di attività di gioco o scommesse: tra loro c’è anche la titolare di un noto bar tabacchi di via Piedigrotta.


All’interno del negozio era in corso una frenetica attività di raccolta di scommesse calcistiche fuorilegge: illegali perché le quote “bancate” non erano quelle ufficiali e, per di più, le bollette venivano registrate e stampate da una postazione abusiva e non collegata alla rete dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato.

Da settimane quel bar tabaccheria che si trova peraltro a due passi dalla sede della Procura regionale presso la Corte dei Conti della Campania era diventato un affollatissimo crocevia dei patiti delle scommesse di calcio. Quel viavai frenetico non era sfuggito ai carabinieri della compagnia di Bagnoli; venerdì pomeriggio i militari in borghese hanno deciso di entrare in azione.

In quel momento le attività di scommesse clandestine era in pieno corso. Teniamo presente che in conseguenza delle restrizioni anti Covid disposte dai decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri tutte le sale gioco (a cominciare da quelle che fanno capo a Snai, Better, e molte altre ancora) sono chiuse ormai da mesi: e chi proprio non intende rinunciare al brivido delle scommesse calcistiche, ippiche o comunque collegate ad altre discipline sportive deve registrarsi sulle piattaforme online legali. 

Via Piedigrotta, venerdì pomeriggio. Alle 16,30 una coppia di militari in borghese della compagnia di Bagnoli guidata dal maggiore Federico Lori varcano la soglia del bar. Notano immediatamente la presenza di soggetti che si presentano ad un uomo seduto dinanzi a un computer, scommettono, pagano e intascano la ricevuta. E così entrano in azione, insieme con i colleghi della stazione di Fuorigrotta, cogliendo in flagranza anche un cliente (anch’egli denunciato).

Scattano così deferimenti all’autorità giudiziaria e sanzioni. Denunciati in stato di libertà la titolare dell’esercizio commerciale, la 53enne A. S.; il ventenne E. M., che gestiva materialmente le attività di scommesse, ed un 22enne che aveva appena ritirato la “bolletta” clandestina.

I carabinieri hanno così accertato che il “dipendente” addetto al gioco utilizzava una postazione abusiva non collegata alla rete dei Monopoli, sottoposta a sequestro. La titolare del locale è stata sanzionata anche per il mancato rispetto della normativa anti Covid: per il negozio è scattata la chiusura del locale per cinque giorni.

Ma chi c’è dietro questa lucrosa attività di scommesse clandestine? Le ricevute di gioco non riportavano alcun codice a barre né riferimenti potenzialmente riconducibili a società estere specializzate nel gioco online. Ed ancora: chi decideva le quote delle scommesse stesse, decisamente fuori linea rispetto a quelle decise dalle società legali? 

Interrogativi sui quali si concentrano gli sviluppi dell’indagine dei militari del comando provinciale di Napoli. Quest’ultima scoperta ha indotto gli stessi carabinieri ad intensificare i controlli su tutto il territorio cittadino e della provincia. Non si escludono possibili collegamenti con reti illegali riconducibili alla criminalità organizzata. C’è poi da aggiungere che la zona della “Torretta” di Mergellina resta un’area sorvegliata speciale per la presenza di non pochi personaggi legati alla camorra (ma va precisato che i tre denunciati dai carabinieri risultano estranei a tali ambienti).

Un anno e mezzo fa un’inchiesta coordinata dalla Procura antimafia di Palermo riuscì a svelare la ramificazione di agenzie di scommesse clandestine sull’asse Sicilia-Campania. Altri riscontri investigativi sui collegamenti tra camorra e totonero sono di recente emersi a carico dei clan di Secondigliano, e in particolare dei boss della Vannella Grassi.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino