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«Aprire solo i ristoranti all'aperto è una scelta scellerata, una discriminazione inaccettabile verso chi ha posto solo all'interno. Se hanno davvero basi scientifiche sui contagi al chiuso allora chiudano anche supermercati e metropolitane». È furibondo Massimo Di Porzio, titolare del ristorante-pizzeria Umberto, fondato nel 1916 tra i vicoli di Chiaia, che ha solo posti all'interno: parla per sè ma anche pensando agli altri locali storici di Napoli - come Sorbillo ai Tribunali o Mimì alla Ferrovia, per citare due pizzerie famose in tutta Italia - che dal 26 aprile saranno penalizzati rispetto a chi dispone dei dehors. Secondo dati Fipe Confcommercio, in Italia il 46,6% dei locali non ha al momento disponibilità di spazio esterno.
«Ora per noi - spiega Di Porzio - diventa ancora più dura, perché saremo chiusi mentre gli altri potranno stare aperti. La nostra non è una battaglia verso i colleghi ma contro la discriminazione: così perdi clienti, scenderanno gli ordini da asporto, e, cosa più grave, metti un tarlo nei cittadini, portati a pensare sempre che all'interno si prende il covid e all'esterno no. È gravissimo, di questo passo non verranno neanche se riapriamo».
Di Porzio sottolinea anche altri paradossi: «Per i tavoli fuori - spiega- gli spazi sono esenti dalle tasse di occupazione, mentre per i locali l'affitto c'è e si paga anche se resti chiuso.
Il ristoratore ora proverà a installare qualche tavolo fuori, «ma penso ci vogliano dei provvedimenti diversi, prevedere almeno che i cittadini vaccinati possano andare a mangiare all'interno. Sicuramente nei prossimi giorni incontrerò gli altri ristoratori di Napoli che sono nelle mie condizioni, cercheremo una linea comune da portare all'attenzione delle istituzioni». Tra i locali privi di spazi esterni anche ristoranti stellati come l'Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, in costiera sorrentina. Lo chef Peppe Guida pur di riaprire sarebbe disposto a ridurre ulteriormente la capienza: «Invece di 30 clienti fateci servire 10 persone, ma per carità fateci ripartire altrimenti tanti ristoranti, che spazi esterni non ne hanno, rischiano la chiusura definitiva».
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