Scuole chiuse fino al 4 dicembre in penisola sorrentina

Covid-19
In penisola sorrentina le scuole restano chiuse fino al prossimo 4 dicembre. «Il monitoraggio della curva epidemiologica - spiegano i sindaci del territorio da Vico Equense...

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In penisola sorrentina le scuole restano chiuse fino al prossimo 4 dicembre. «Il monitoraggio della curva epidemiologica - spiegano i sindaci del territorio da Vico Equense a Massa Lubrense in una nota - nei Comuni della Penisola sorrentina non consente una ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado». In quest'ottica tutte le amministrazioni municipali costiere, in piena sintonia d’intenti tra loro, hanno deciso di prorogare fino al 4 dicembre prossimo l’ordinanza che vieta il rientro in classe, già previsto per giovedì prossimo. Tale scelta è scaturita dalla constatazione che in tutti i territori coinvolti si registra, dall’inizio del mese di novembre ad oggi, uno sviluppo costante ed una crescita continua dei casi di contagio.

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«Alla luce di quanto esposto - aggiunge la nota - , si ritiene necessario mantenere le misure restrittive e le limitazioni alla mobilità per arginare la diffusione del virus. Nello specifico, è evidente che situazioni di contatto/assembramento/spostamento determinate anche dalla ripresa dell’attività didattica in presenza  possono contribuire a far crescere ulteriormente i fattori di contagiose è chiaro  che la DDA non è la soluzione ottimale per alunni, docenti e famiglie e  la stessa determina una condizione di difficoltà oggettiva, ma in questo momento devono prevalere, per forza di cose, le valutazioni di ordine sanitario. In ogni caso, si precisa che restano consentite in presenza le attività didattiche destinate agli alunni con bisogni educativi specifici o con disabilità, previa valutazione da parte dell’istituto delle specifiche situazioni di contesto e garantendo, comunque, il collegamento on line con gli alunni della classe in DDA. I sindaci si riservano di aggiornare e rivedere le attuali determinazioni in ragione di una diversa evoluzione  del quadro epidemiologico».

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Il Mattino