Covid a Napoli, la riscossa degli over 80: «Terza dose del vaccino senza paura»

Covid a Napoli, la riscossa degli over 80: «Terza dose del vaccino senza paura»
«Il vaccino salva la vita, meglio farlo subito». Lo hanno detto senza esitazioni, gli ultraottantenni che, ieri, sono stati i protagonisti della giornata inaugurale...

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«Il vaccino salva la vita, meglio farlo subito». Lo hanno detto senza esitazioni, gli ultraottantenni che, ieri, sono stati i protagonisti della giornata inaugurale delle terze dosi anti Covid per i cittadini senior. Dopo l’apertura della campagna vaccinale dell’Asl Napoli 1 ai fragili che, prima degli altri, hanno ricevuto la terza puntura, ora è il turno degli over 80. Il bilancio è stato di 97 somministrazioni di terze dosi, avvenute ieri alla Mostra d’Oltremare e nell’ex Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte dove si proseguirà con le dosi “booster” dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 18, senza prenotazione. La stessa possibilità, sarà offerta nei Distretti sanitari, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16 mentre al centro vaccinale sull’isola di Capri, ogni venerdì dalle 9 alle 16. Infine, anche i medici di medicina generale e le farmacie aderenti alla campagna vaccinale, somministreranno per la terza volta il siero anti Covid ai candidati volontari, purché siano trascorsi almeno 6 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale primario. 

Convinti e soddisfatti di “aver rafforzato la propria immunità”. Con questo stato d’animo, gli over 80 napoletani si sono presentati, ieri, nel box vaccinale. «La terza dose mi è stata consigliata dal mio oncologo ma l’avrei fatta comunque» ha spiegato Maria Chianese, 76enne napoletana con un passato in forza alla Croce Rossa. «La cosa che mi è pesata maggiormente è stata non poter avere vicino mia figlia durante i controlli medici - continua l’anziana - ora che ci sono i vaccini e il green pass, è tornata finalmente un po’ di normalità anche tra le mura ospedaliere». La certezza “dell’utilità del vaccino” è stato il motivo principale «per non perdere tempo e sottoporsi subito alla terza dose» ha raccontato Teresa Forastieri, 81enne di origini leccesi ma da anni a Napoli. «Mi ero presentata persino sabato scorso, credendo che avessero aperto agli over 80 - aggiunge la donna - sono convinta che la terza puntura dia maggiore tranquillità».

Al fianco degli ultraottantenni, ieri, c’erano figli e nipoti ma l’appuntamento vaccinale è stato anche un momento di condivisione come per Livia e Lucia Anna, amiche da 30 anni. «Ci siamo sostenute durante la pandemia e siamo felici di fare insieme qualcosa che ci proteggerà ancora di più» hanno spiegato Livia Loschiavo, 85enne di origini egiziane e Lucia Anna D’Ambrosio, 82enne napoletana. Tra la platea degli over 80, l’emozione di ricevere la terza dose nasce dalle paure affrontate durante il lockdown. «Il vaccino mi ha aiutato nell’affrontare la preoccupazione più grande che ha portato il Covid, quella di morire da soli in ospedale” ha aggiunto Lucia che ora può “tirare un sospiro di sollievo”. «Mi è pesato molto vivere a distanza, senza gli abbracci di figli e nipoti» ha confessato infine Livia, anche lei «felice di ricever maggiore protezione contro il Covid». 



«Rischiare di morire o di soffrire per non aver fatto un vaccino, è da ignoranti». Mariano Spena, 83enne napoletano e medico in pensione, non ha avuto dubbi sulla necessità di «vaccinarci tutti» perché «si tratta di un siero ormai collaudato e la terza dose può solo garantire un maggior numero di anticorpi e di difese immunitarie». Per la maggior parte degli ultraottantenni, riuniti ieri alla Mostra, dire di “no” al vaccino è «mancanza di coscienza, informazione e cultura e non ha niente a che vedere con la propria libertà» ha tuonato Teresa Forastieri.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino