Si appella M5S, al Presidente della Camera Roberto Fico e al candidato premier pentastellato Luigi Di Maio il sindaco Luigi de Magistris, per avere quella legge speciale tale da...
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Torniamo alla politica. «Ho telefonato a Gentiloni - dice il sindaco - il premier con il quale abbiamo avuto la migliore collaborazione, una persona seria e leale e con grande senso istituzionale. Gli ho detto che non è una questione del se firma ma quando. Abbiamo le casse ancora parzialmente pignorate, non reggeremo ancora a lungo, Gentiloni mi ha promesso il massimo dell'impegno e io gli credo». Altro tema politicamente forte è capire cosa farà il M5S a Napoli. «Se ho contatti con il M5S? Certo che li ho. Sono interlocuzioni quotidiane. Quello che conta e che mi aspetto da loro, e sono fiducioso, è una risposta in Parlamento». Per de Magistris «quella del debito è una battaglia giusta, chi dice il contrario è in malafede. Non è per salvare me ma la città. E mi appello a Fico, a Di Maio, ai parlamentari e a tutte le forze politiche». Poi un passaggio sul governatore Vincenzo De Luca: «Sto lavorando per ripristinare un dialogo istituzionale e anche per creare le condizioni di un incontro». Poi la mossa a sorpresa: «Sarebbe bello se venisse anche lui in piazza a manifestare contro il debito ingiusto. Io invito tutti perché è una battaglia per Napoli».
De Magistris è invece ben più determinato nel replicare a Valeria Valente, neosenatrice del Pd e consigliera comunale. «Ma a chi la va a raccontare de Magistris - dice la Valente - la storiella di non voler dichiarare il dissesto nell'interesse dei napoletani? L'unico vero motivo è che teme di dichiarare il dissesto, da lui stesso provocato, perché rischierebbe una sanzione, quella dell'interdizione dai pubblici uffici di 10 anni e quindi né lui, né tutti i suoi assessori avrebbero più la possibilità di candidarsi alle Europee o alle Regionali». Pronta la replica di de Magistris: «Alla Valente ricordo che la Corte dei Conti ha messo per iscritto che la gran parte del debito è maturato tra il 2006 e il 2010, anni in cui era consigliera comunale e assessore alla Cultura e invece di contare i turisti - oggi Napoli è prima in Italia per crescita turistica - contava i sacchetti della spazzatura che invadevano la città. La Valente era collega e sostenitrice dell'assessore Pd al Bilancio Enrico Cardillo, era l'epoca dei derivati, altro elemento tossico che ha gonfiato il debito ingiusto, lo ha messo per iscritto la Corte dei Conti».
Il Mattino