Cr8, l'appello del sindaco al M5S: «Debito ingiusto, Fico e Di Maio ci aiutino»

Cr8, l'appello del sindaco al M5S: «Debito ingiusto, Fico e Di Maio ci aiutino»
Si appella M5S, al Presidente della Camera Roberto Fico e al candidato premier pentastellato Luigi Di Maio il sindaco Luigi de Magistris, per avere quella legge speciale tale da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si appella M5S, al Presidente della Camera Roberto Fico e al candidato premier pentastellato Luigi Di Maio il sindaco Luigi de Magistris, per avere quella legge speciale tale da «inertizzare gli effetti del debito ingiusto. Noi non è che non vogliamo pagare il debito, non vogliamo pagare quelli non contratti dall'amministrazione. Quelli che provengono dal terremoto del 1980 e dalla stagione del commissariato dei rifiuti non sono nostri ma dello Stato». Scalda i motori in vista della manifestazione di sabato contro il debito l'ex pm, lo fa ai microfoni di Televomero dove, oltre al dialogo con i Cinquestelle, svela una telefonata avuta con il premier Paolo Gentiloni: «La firma del premier sull'accordo per il debito Cr8 non è ancora arrivata e la cassa del Comune non è ancora sbloccata del tutto dal pignoramento» dice. Prima di approfondire la questione politica, va detto che è arrivata la diffida della Prefettura al Consiglio comunale affinché approvi entro la fine del mese il bilancio previsionale 2018-2020. Come è noto, lo ha approvato solo la Giunta il 31 marzo pochi minuti prima della mezzanotte ed era un termine perentorio. Ai consiglieri è arrivato solo ieri. Insomma, lo sforamento dei tempi è dovuto all'emergenza piovuta sulla giunta all'indomani della sanzione comminata dalla Corte dei Conti da 85 milioni, pari al debito con il Cr8 post-sisma del 1980, che nel frattempo lo Stato ha riconosciuto come suo per il 77%. Insomma un vero ingorgo burocratico. Nella sostanza il ritardo non è del Consiglio comunale, che si riunirà il 23 e 24 per approvare il documento.



Torniamo alla politica. «Ho telefonato a Gentiloni - dice il sindaco - il premier con il quale abbiamo avuto la migliore collaborazione, una persona seria e leale e con grande senso istituzionale. Gli ho detto che non è una questione del se firma ma quando. Abbiamo le casse ancora parzialmente pignorate, non reggeremo ancora a lungo, Gentiloni mi ha promesso il massimo dell'impegno e io gli credo». Altro tema politicamente forte è capire cosa farà il M5S a Napoli. «Se ho contatti con il M5S? Certo che li ho. Sono interlocuzioni quotidiane. Quello che conta e che mi aspetto da loro, e sono fiducioso, è una risposta in Parlamento». Per de Magistris «quella del debito è una battaglia giusta, chi dice il contrario è in malafede. Non è per salvare me ma la città. E mi appello a Fico, a Di Maio, ai parlamentari e a tutte le forze politiche». Poi un passaggio sul governatore Vincenzo De Luca: «Sto lavorando per ripristinare un dialogo istituzionale e anche per creare le condizioni di un incontro». Poi la mossa a sorpresa: «Sarebbe bello se venisse anche lui in piazza a manifestare contro il debito ingiusto. Io invito tutti perché è una battaglia per Napoli».


De Magistris è invece ben più determinato nel replicare a Valeria Valente, neosenatrice del Pd e consigliera comunale. «Ma a chi la va a raccontare de Magistris - dice la Valente - la storiella di non voler dichiarare il dissesto nell'interesse dei napoletani? L'unico vero motivo è che teme di dichiarare il dissesto, da lui stesso provocato, perché rischierebbe una sanzione, quella dell'interdizione dai pubblici uffici di 10 anni e quindi né lui, né tutti i suoi assessori avrebbero più la possibilità di candidarsi alle Europee o alle Regionali». Pronta la replica di de Magistris: «Alla Valente ricordo che la Corte dei Conti ha messo per iscritto che la gran parte del debito è maturato tra il 2006 e il 2010, anni in cui era consigliera comunale e assessore alla Cultura e invece di contare i turisti - oggi Napoli è prima in Italia per crescita turistica - contava i sacchetti della spazzatura che invadevano la città. La Valente era collega e sostenitrice dell'assessore Pd al Bilancio Enrico Cardillo, era l'epoca dei derivati, altro elemento tossico che ha gonfiato il debito ingiusto, lo ha messo per iscritto la Corte dei Conti».
 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino