Confesercenti Campania protesta, sottolinea una nota, «per l'aumento del 46% del prezzo di ingresso per la visita al Cratere del Vesuvio, che disincentiva enormemente il...
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«In un momento di enorme difficoltà economica un Ente del genere - prosegue Schiavo - dovrebbe fungere da traino e da attrattore per far lavorare i ristoranti, le guide, gli accompagnatori, i tour operator, le agenzie di viaggi, gli alberghi del settore: la »mission« è favorire l'economia della Campania e non ostacolarla alzando queste barricate. Peraltro in una zona piena di disservizi, dall'assenza di servizi igienici alla precarietà delle vie d'accesso». «Chiediamo pertanto - conclude Schiavo - al governatore De Luca di intervenire, anche perché questo stato di cose è contrario ai suoi obiettivi e in contrapposizione all'iniziativa »Campania Sicura«. Le attrazioni della nostra splendida regione possono e devono essere un conduttore per far arrivare il turismo in Campania, salvando nel contempo l'economia della nostra terra».
Per la Figav (Federazione Italiana Guide Alpine e Vulcanologiche) «l'aumento dei biglietti arriva dopo la mancanza dei servizi igienici, che nel 2020 è inaccettabile. Ma non solo: la prenotazione esclusivamente online dei ticket è un assurdo, perchè chi sale a quota 1000 metri non sa come fare il biglietto, per mancanza di linea e con un wi-fi debolissimo. Inoltre il contingentamento rimane come se fossimo ancora in Fase 2, 15 persone ogni 15 minuti, e se si ritarda più di mezz'ora il biglietto scade, si è costretti a rifarne un altro. Un'altra variazione post covid è che le Guide Turistiche, che hanno intenzione di assistere il gruppo nella salita al cratere, devono fare il biglietto, quando, esibendo la loro licenza, entrano dovunque, non solo in Italia ma anche in Europa. Così facendo si ottiene un unico risultato: disincentivare la visita al Vesuvio, che fino all'anno scorso era il secondo sito più visitato in Campania».
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Il Mattino