Una strada intitolata a Lino Romano, vittima innocente della camorra

Vittima innocente di camorra, ammazzato per uno scambio di persona

Lino Romano
Una strada porterà il nome di Lino Romano, vittima innocente della camorra. Lo ha comunicato il primo cittadino di Crispano Michele Emiliano, anticipando che nei prossimi...

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Una strada porterà il nome di Lino Romano, vittima innocente della camorra. Lo ha comunicato il primo cittadino di Crispano Michele Emiliano, anticipando che nei prossimi giorni verrà organizzato un grande evento per ricordare Lino e inaugurare la targa.

Pasquale Romano è stato ucciso da killer di camorra, una sera di ottobre del 2012, per un tragico scambio di persona. Aveva solo trent'anni. Quella sera lo aspettavano gli amici per una partita di calcetto. Prima, però, era passato a salutare la fidanzata a Marianella.

I sicari della camorra erano in attesa giù al palazzo, aspettando che uscisse il vero bersaglio dell'agguato. L'hanno freddato con 14 colpi mentre stava per raggiungere la sua auto. L'amministrazione guidata da Emiliano ha scelto, per ricordarlo, una via nel cuore di Crispano adiacente a piazza Falcone e Borsellino. 

Riporta il sindaco Michele Emiliano: «Ho già scritto alla  Prefettura e nelle prossime ore contatterò la famiglia per un incontro - continua il primo cittadino - Si parla sempre più spesso di vittime innocenti della camorra perché è necessario tenere vivo il ricordo su storie che dimostrano quanto la camorra sia deleteria, quanto la camorra sia una montagna di merda, quanto la camorra faccia male ai nostri territori e alle nostre famiglie. La mia amministrazione ha deciso di dare un altro segnale su questo fronte, concreto, immediato, diretto, forte e soprattutto “sentito”. Un atto concreto che serva non solo a non dimenticare ma che sia ogni giorno da monito su quanto sia importante contrastare, in ogni azione, in ogni atto, in ogni momento della vita quotidiana, le organizzazioni criminali, vero e proprio cancro di questa terra, da estirpare con forza e intransigenza». 

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Il Mattino