Crollo a Napoli, i Geologi: «No incuria, serve fascicolo fabbricati»

Crollo a Napoli, i Geologi: «No incuria, serve fascicolo fabbricati»
NAPOLI - «La voragine avvenuta a Napoli, alle spalle dell'Orto botanico nei pressi di Piazza Carlo III e il successivo crollo delle due palazzine della Facoltà di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
NAPOLI - «La voragine avvenuta a Napoli, alle spalle dell'Orto botanico nei pressi di Piazza Carlo III e il successivo crollo delle due palazzine della Facoltà di Veterinaria, è solo l'ultimo episodio di dissesto idrogeologico ed evidenzia, al di là dei proclami, quanto siamo ancora distanti da una vera pianificazione in materia di difesa del suolo e di gestione delle emergenze». Lo afferma Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi e già presidente dell'Ordine dei Geologi della Campania che ribadisce la necessità dell'adozione del 'Fascicolo del fabbricato'.


«I geologi conoscono bene la fragilità e le insidie del territorio napoletano, dove si sommano gli effetti dovuti alla miriade di cavità realizzate dall'uomo - prosegue Peduto - per il prelievo di materiale tufaceo, ma non solo, all'inesistente manutenzione delle reti e delle condotte sotterranee e, non per ultimo, all'abusivismo edilizio».

L'intreccio di reti, condotte e cavità spesso, rileva Peduto, è anche sconosciuto, o se ne è persa la memoria, «eppure basterebbe un geologo, con i 'ferri del mestiere', per tracciarne una mappa precisa, ma chi investe sulla conoscenza del territorio, sulla sua sicurezza e, quindi, sulla prevenzione a Napoli come in tutta Italia?». Il discorso, secondo Peduto, «è generalizzabile all'intero territorio nazionale, perché sia a livello locale che centrale, si continua a fare poco o nulla, mentre tra le tipologie di rischio che investono il nostro Paese, quello del dissesto idrogeologico rappresenta uno di quelli a maggior impatto socio-economico, secondo solo al rischio sismico».

Ma nonostante «sia ormai chiaro a tutti che riparare i danni costa molto di più che prevenirli, la prevenzione è ancora un'eccezione, si continua con le misure tampone ed emergenziali di protezione civile, ad evento accaduto».


«A Napoli mi risulta che verifiche e controlli di palazzi e strade siano scarsi - afferma Peduto - se non inesistenti, mentre sarebbero fondamentali per evitare il ripetersi di episodi simili, che solo per un caso fortuito non ha provocato altre vittime. E poi ancora oggi, in Campania come altrove, non possiamo non denunciare l'assenza di provvedimenti legislativi che impongano l'adozione del Fascicolo del fabbricato. Il Fascicolo del fabbricato è l'unico strumento - conclude - che potrebbe farci conoscere il reale stato di salute degli edifici, è l'equivalente del libretto pediatrico per un bambino, il posto cioè dove vengono segnati i controlli e i monitoraggi, le malattie e le cure, le ricadute, ecc., tra l'altro fondamentale in un paese ad elevato rischio sismico come l'Italia».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino