Il degrado e la rovina della villa di Luchino Visconti, il sogno naufragato a Ischia di una scuola internazionale di Cinema e Teatro, il disprezzo per la memoria culturale e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Ratti, crolli ed erbacce: così muore la Colombaia
Nannuzzi ricordava splendore, luminosità, cura. A cominciare dal vialetto d'ingresso. E invece. «Là dove - racconta - un tempo c'era il piccolo anfiteatro che talvolta Luchino utilizzava per alcune prove con Maria Callas, o i suoi attori che lo raggiungevano qui, da Alain Delon a Claudia Cardinale, da Helmut Berger a Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini, subito mi si è stretto il cuore perché al posto delle gardenie, di cui Visconti era appassionato, ho visto una massa indistinta di rovi ed arbusti. Una volta all'interno della casa, poi, ho fatto solo pochi passi e ho preferito uscire di nuovo perché la vista di quegli orribili pavimenti di cotto commerciale e degli infissi realizzati in legno scadente, assieme alla polvere e alla sporcizia che erano evidenti in ogni angolo, mi hanno disgustato». Fra i pochi testimoni di quella che era la bellezza e la raffinatezza di villa Visconti prima che sopraggiungessero gli anni bui del vandalismo e dell'indifferenza, Nannuzzi si indigna ulteriormente nel leggere che la Colombaia è diventata un ricettacolo di ratti e pipistrelli. «Ma quello che più mi fa riflettere e mi fa capire a che livello di barbarie e di menefreghismo si sia giunti aggiunge è la condizione di degrado della tomba del maestro, che dalle foto pubblicate vedo essere circondata da rifiuti di ogni genere. Mi chiedo come sia possibile, che la comunità locale non abbia rispetto per la tomba, se non del famoso regista, almeno per l'uomo».
Perciò, per omaggiare il Visconti uomo - quello inedito e che esce dallo schema del personaggio famoso, del grande regista del cinema e del teatro, del milanese di nobile ascendenza - Nannuzzi annuncia di voler tornare sull'isola portando con sè «Gli Angeli di Visconti», film biografico realizzato dalla regista Silvia Giulietti che proprio attraverso le testimonianze dirette dello stesso Nannuzzi e di altri ex collaboratori di Visconti come Federico Del Zoppo, Lucio Trentini, Nino Cristiani e Mario Tursi racconta Visconti nella quotidianità, in una serie di istantanee-ricordo e aneddoti per svelare l'etica di un uomo che seppe essere maestro dentro e fuori dal set. «Gli operatori di Visconti che hanno restituito la visione del suo genio in questo documentario - spiega Nannuzzi - si sono prestati in silenzio, senza fanatismo o esaltazione, e proprio per questo sono i suoi angeli nascosti». Il lungometraggio mostra anche le location care a Visconti, dalla sua residenza ad Erba, nei pressi di Cernobbio, alla Colombaia dove appunto ha voluto che riposassero per sempre le sue ceneri. «Sarò a Ischia - conclude l'autore - per testimoniare il mio omaggio e il mio impegno. Mi appello, per quanto la mia modesta persona può rappresentare, al ministro Dario Franceschini affinché con la sensibilità che gli è consueta affronti urgentemente il problema ed indichi una soluzione. Se il Comune e la Regione sono assenti, venga nominato un commissario da parte del ministero. Vedo bene anche la possibilità che il Centro Sperimentale di Cinematografia, così come ho letto, possa realizzare qui una delle sue sedi di formazione. Va bene tutto, ma la Colombaia non può morire così, perché sarebbe come far morire Visconti una seconda volta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino