Csm, la carica dei giuristi: ecco i candidati di Napoli

Sono 282 i profili decisi a scendere in campo, 19 i napoletani

Il plenum del Csm
Dai docenti universitari all’avvocato di Maradona; dall’ex presidente della Provincia di Caserta, al penalista che si è distinto nella difesa di boss e...

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Dai docenti universitari all’avvocato di Maradona; dall’ex presidente della Provincia di Caserta, al penalista che si è distinto nella difesa di boss e narcotrafficanti; dal legale storico di Enzo Tortora al magistrato scrittore. Poi c’è il ruolo delle donne, che qui a Napoli credono più che altrove alla possibilità di imporre una svolta al sistema delle correnti e ai giochetti della politica. Candidature laiche per il Csm, ci siamo: secondo la riforma varata la scorsa estate (la legge Cartabia), c’è la possibilità di proporre il proprio nome per i dieci posti da membri non togati.

Sabato scorso sono scaduti i termini per offrire la propria candidatura, sono 282 i profili decisi a scendere in campo, 19 i napoletani. In linea generale, su 282 posizioni, al momento si registrano 279 candidature autonome e solo tre espressioni dichiarate di gruppi parlamentari (parliamo di Enrico Aimi, Giuseppe Valentino, Fabio Pinelli), anche se le cose potrebbero cambiare a stretto giro: questa mattina, infatti, entro le 10 potrebbero essere accolte altre richieste di candidature di donne (perchè questa legge prevede che le quote rosa siano almeno il 40 per cento); mentre la grande attesa sarà per le mosse della politica di domani. Una volta ricevute le proposte della società civile, saranno i gruppi parlamentari ad ufficializzare le loro proposte in chiaro. E non è un caso che, stando ai rumors, ad essere particolamente gettonati, magari in vista di una nomina da vicepresidente del Csm, si fanno i nomi di Marta Cartabia (ex presidente della Corte costituzionale) e di Elisabetta Casellati (attuale ministro alle politiche regionali). 

A puntare su Palazzo dei Marescialli, il penalista napoletano Sergio Cola, parlamentare di destra per due legislature, che ha in passato svolto anche il ruolo di vicepresidente della commissione sulla eleggibilità dei candidati; in campo anche l’avvocato napoletano Gaetano Balice, da decenni al fianco di Vincenzo Maria Siniscalchi (toga d’oro del foro di Napoli, in passato ha ricoperto il ruolo di parlamentare e di membro laico del Csm); l’avvocato cassazionista ed ex assessore comunale Marinella De Nigris, che ha condotto per anni battaglie legali a favore delle donne e delle fasce deboli; il docente di Diritto costituzionale, attuale preside della seconda università di Napoli Lorenzo Chieffi; l’avvocato Ciro Falanga, già deputato di Forza Italia, in passato presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata; Aniello (Nello) Formisano, ex deputato di Italia dei Valori. Autocandidature di peso, anche per quanto riguarda la volontà di scendere in campo formalizzata dal professore e avvocato Alfonso Furgiuele, toga d’oro, per anni docente di Diritto processuale penale, tuttora impegnato nelle aule di giustizia in delicati processi a carico di colletti bianchi; stessa traiettoria per il penalista Vittorio Giaquinto, storico difensore - tra gli altri - del boss Paolo Di Lauro, attualmente impegnato nella difesa di Nicola Oddati, nel corso dell’inchiesta che prende le mosse dagli appalti di Rione Terra e punta a fare chiarezza su presunte tangenti versate nelle mani dell’ex esponente del Pd. Ma non è finita. 

La lista dei napoletani è decisamente assortita, come emerge dalla presenza di professionisti che hanno raccolto la sfida consentita dalla recente riforma. È il caso dell’avvocato cassazionista Simona Marotta, esponente del consiglio distrettuale di disciplina, esperto di Diritto di famiglia e dei minori, che aveva scritto una lettera aperta per ricordare l’importanza della svolta dalla Cartabia con l’apertura alla società civile. Altra donna e giurista in campo è la giudice onoraria Sandra Lotti, docente alla Federico II e componente del consiglio giudiziario a Napoli, autrice di pubblicazioni su riviste specializzate, che lega il suo nome a sentenze in processi delicati di pubblica amministrazione. A scendere in campo, anche l’avvocato nolano Francesco Urraro (eletto con i 5stelle, poi passato alla Lega); Riccardo Ventre, ex presidente della provincia di Caserta, in quota Forza Italia; il docente Carlo Venditti, ordinario di Diritto civile alla II università; l’ex parlamentare Carlo Vitiello (fu costretto a lasciare i 5 stelle, per passare con il gruppo misto, dopo che era emerso il suo legame con una loggia massonica); l’avvocato Giuseppe Vitiello, che vanta 46 anni di carriera, un ruolo da membro del consiglio giudiziario di Napoli, docenze alla Federico II, oltre a una serie di pubblicazioni specialistiche; il docente federiciano Salvatore Prisco; l’avvocato Angelo Pisani, ex presidente della Municipalità di Scampia, noto in città come difensore di Maradona e leader dei consumatori. Una lista in cui conviene ricordare l’autocanidatura dello storico difensore di Enzo Tortora, parliamo di Raffaele Della Valle, pronto ad entrare nel Csm per riformare quella giustizia che viene ritenuta malata da almeno 40 anni. Non mancano nomi eccellenti, come l’avvocato di Berlusconi Gaetano Pecorella e l’ex magistrato nonché scrittore Otello Lupacchini

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Il Mattino