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«La Regione deve far fronte ad una pressante richiesta di misure sociali a tutela delle famiglie e delle fasce più deboli». Così - per conto della Regione - Emilio Di Marzio giustifica il taglio di 2 milioni al Mercadante sfilati dai fondi Poc. Ma stanno davvero così le cose? Assolutamente no, almeno quando si tratta di tagliare finanziamenti al comparto cultura di Napoli e dunque al Comune. La delega, giusto per ricordarlo, è in capo al sindaco Gaetano Manfredi e non a caso i rapporti tra l’ex rettore e il presidente della Campania Vincenzo De Luca sono ai minimi termini.
I numeri raccontano molto di come stanno le cose e quindi è bene sottolineare subito che non solo il Mercadante è stato azzerato ma è stato confermato l’azzeramento anche per il San Carlo che vale allo stesso modo 2 milioni e siamo 4 milioni complessivi. E un taglio da 800mila euro lo ha avuto anche il Giffoni. Mentre invece per Salerno confermatissimo il milione e mezzo per il Teatro Verdi così come i 2 milioni per le Luci di artista. Al cuore insomma non si comanda. Salerno può non contribuire alle «misure sociali per le fasce deboli» gli altri sì. E chissà se i salernitani poi sono così contenti di questo trattamento speciale. In questa cornice va inquadrata la distribuzione dei fondi Poc. La fonte è ufficiale perché si possono consultare facilmente sul portale della Regione.
Per capire bene come stanno le cose bisogna fare il raffronto con quanto assegnato nel 2022 e quanto nell’anno in corso.
Tra le motivazioni di questa scelta quello che trapela da ambienti vicini a De Luca vanno trovate nel fatto che tanto il Mercadante quanto il San Carlo beneficiano di finanziamenti nazionali mentre il Verdi è un teatro comunale e Luci d’artista allo stesso modo è a carico del Municipio di Salerno. Nella sostanza, il ragionamento che fanno in Regione è che chi per merito si è conquistato lo status di ente nazionale perché è un vanto per la nazione e sviluppa il suo know how non solo a Napoli ma in tutto il Paese e nel resto del mondo, basta pensare alle tournée del San Carlo, invece che sostenuto va lasciato al suo destino. Eppure quei fondi - almeno teoricamente - dovrebbero essere gestiti con un tavolo di partenariato. La restante somma da tagliare oltre un milione di fatto l’hanno pagata il Giffoni, che è sceso di mezzo milione, e il Campania Festival con meno 800mila euro. Che compensano un aumento di fondo per la Fondazione Mondragone che da 200mila euro passa a 270mila e 100 mila euro in più alla fiera del libro che arriva a 400mila.
Quanto viene investito dei Poc su Napoli? Complessivamente 2 milioni e 970mila euro. Di cui 2 milioni alla voce «Progetti e itinerari a valenza culturale», poi 400mila euro per «eventi turistici di rilevanza internazionale culturale», la stessa Fondazione Mondragone e quella Morra Greco. Piccola chiosa finale sui due teatri San Carlo e Verdi. Al Massimo napoletano è stato assegnato un «contributo straordinario» di 5 milioni. Significa porlo alla mercé di trattative politiche e ordinari. E 2 milioni al Verdi. Che è un teatro comunale e dovrebbe essere foraggiato dal Comune di Salerno.
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