Fondi cultura: la Regione Campania taglia teatro San Carlo e Giffoni ma salva le Luci d'Artista

De Luca blinda anche il teatro Verdi di Salerno, cura dimagrante per il Massimo e il Mercadante

Gli stanziamenti della Regione
Gli stanziamenti della Regione
di Luigi Roano
Giovedì 20 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:33
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«La Regione deve far fronte ad una pressante richiesta di misure sociali a tutela delle famiglie e delle fasce più deboli». Così - per conto della Regione - Emilio Di Marzio giustifica il taglio di 2 milioni al Mercadante sfilati dai fondi Poc. Ma stanno davvero così le cose? Assolutamente no, almeno quando si tratta di tagliare finanziamenti al comparto cultura di Napoli e dunque al Comune. La delega, giusto per ricordarlo, è in capo al sindaco Gaetano Manfredi e non a caso i rapporti tra l’ex rettore e il presidente della Campania Vincenzo De Luca sono ai minimi termini.

I numeri raccontano molto di come stanno le cose e quindi è bene sottolineare subito che non solo il Mercadante è stato azzerato ma è stato confermato l’azzeramento anche per il San Carlo che vale allo stesso modo 2 milioni e siamo 4 milioni complessivi. E un taglio da 800mila euro lo ha avuto anche il Giffoni. Mentre invece per Salerno confermatissimo il milione e mezzo per il Teatro Verdi così come i 2 milioni per le Luci di artista. Al cuore insomma non si comanda.

Salerno può non contribuire alle «misure sociali per le fasce deboli» gli altri sì. E chissà se i salernitani poi sono così contenti di questo trattamento speciale. In questa cornice va inquadrata la distribuzione dei fondi Poc. La fonte è ufficiale perché si possono consultare facilmente sul portale della Regione. 

Per capire bene come stanno le cose bisogna fare il raffronto con quanto assegnato nel 2022 e quanto nell’anno in corso. Il budget complessivo per il 2022 era di 34 milioni e 300mila euro. Nelle tabelle di quell’anno ci sono il San Carlo e il Mercadante con due milioni a testa, quindi a Salerno il Verdi a 1,5 e Luci d’artista a 2 milioni. Il criterio di assegnazione dei fondi per le Luci d’artista è lo stesso applicato per il San Carlo, il teatro più antico d’Europa, un lustro per tutta l’Italia. E al Massimo Napoletano sono stati tagliati già quattro milioni negli anni precedenti. Scorrendo ancora la tabella ci sono le cifre assegnate ad altri enti culturali strettamente regionali come il Festival del cinema dei giovani a Giffoni a 4 milioni, il Campania festival a 4,3 milioni e la Film commission a 2 milioni. Nel 2023 il budget scende a 29 milioni e 170mila euro con un taglio di 5 milioni e 130 mila euro. Spariscono dalla lista il San Carlo e il Mercadante che valgono 4 milioni e quindi oltre l’80% del taglio si abbatte sulla città. 

Tra le motivazioni di questa scelta quello che trapela da ambienti vicini a De Luca vanno trovate nel fatto che tanto il Mercadante quanto il San Carlo beneficiano di finanziamenti nazionali mentre il Verdi è un teatro comunale e Luci d’artista allo stesso modo è a carico del Municipio di Salerno. Nella sostanza, il ragionamento che fanno in Regione è che chi per merito si è conquistato lo status di ente nazionale perché è un vanto per la nazione e sviluppa il suo know how non solo a Napoli ma in tutto il Paese e nel resto del mondo, basta pensare alle tournée del San Carlo, invece che sostenuto va lasciato al suo destino. Eppure quei fondi - almeno teoricamente - dovrebbero essere gestiti con un tavolo di partenariato. La restante somma da tagliare oltre un milione di fatto l’hanno pagata il Giffoni, che è sceso di mezzo milione, e il Campania Festival con meno 800mila euro. Che compensano un aumento di fondo per la Fondazione Mondragone che da 200mila euro passa a 270mila e 100 mila euro in più alla fiera del libro che arriva a 400mila. 

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Quanto viene investito dei Poc su Napoli? Complessivamente 2 milioni e 970mila euro. Di cui 2 milioni alla voce «Progetti e itinerari a valenza culturale», poi 400mila euro per «eventi turistici di rilevanza internazionale culturale», la stessa Fondazione Mondragone e quella Morra Greco. Piccola chiosa finale sui due teatri San Carlo e Verdi. Al Massimo napoletano è stato assegnato un «contributo straordinario» di 5 milioni. Significa porlo alla mercé di trattative politiche e ordinari. E 2 milioni al Verdi. Che è un teatro comunale e dovrebbe essere foraggiato dal Comune di Salerno. 

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